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È solo l’ultima di una lunga serie | I precedenti da scalpore: il dramma dopo una lunga scia di sangue

Ambulanza - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Ambulanza – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Lo sport mondiale fa i conti con un’altra tragedia che strazia cuori e coscienze: una giovane vita si spegne nel modo più assurdo.

Un sorriso e poi la tragedia. La stagione sciistica era iniziata con il piede giusto per i colori italiani, grazie all’ennesimo trionfo di Federica Brignone, ma anche ai discreti risultati raccolti nel settore maschile, dove da troppo tempo manca una figura di riferimento, eccezion fatta per Dominik Paris.

La milanese aveva infatti aperto l’annata 2024 con il successo nel gigante di Soelden, che le è valso un posto nella storia diventando l’atleta meno giovane nello sci femminile a vincere una gara di coppa del mondo. Nel gigante maschile, invece, l’ottavo posto di Luca De Aliprandini aveva confermato come anche tra gli uomini l’esperienza continui a essere un fattore.

A prescindere da quelli che saranno i risultati che la Valanga Rosa e quella Azzurra conseguiranno in stagione, tuttavia, la stagione dello sci italiano resterà segnata dall’immane tragedia consumatasi il 28 ottobre sulle nevi trentine della Val Senales, dove ha perso la vita Matilde Lorenzi. La giovane promessa dello sci azzurro è morta ad appena 20 anni a causa delle ferite riportate dopo una caduta.

Matilde si stava allenando sulla pista Gravald G1 in vista di una stagione che avrebbe dovuto vederla debuttare a breve in coppa del mondo. Del resto addetti ai lavori e appassionati non avevano dubbi sulle potenzialità della torinese, considerata la speranza più fulgida dello sci italiano. A prescindere dal suo futuro da predestinata ad essere inaccettabile è che una giovane vita possa spezzarsi così, gettando nel dolore inconsolabile famiglia e amici.

Tragedia Lorenzi, lo sci non si dà pace: il verdetto delle indagini

“È caduta nel tratto pianeggiante della pista. Ha fatto un errore, si è sbilanciata, ha battuto la faccia ed è ruzzolata fuori” questo è stato il racconto del drammatico incidente che è stato dato al Corriere della Sera dall’allenatore di Matilde, Angelo Weiss, a propria volta ex sciatore di successo, vincitore di una prova di coppa del mondo nel 2000 in speciale a Chamonix. Se però sbagliare è umano, soprattutto a 20 anni, molto più difficile è accettare che un errore possa costare la vita.

Subito dopo l’incidente sono partite le indagini per capire se i parametri di sicurezza sul tracciato e dell’impianto di risalita siano stati rispettati. Tutto era in regola, così come le protezioni lungo la pista erano state poste in modo corretto. “Un rinforzo in quel tratto dove non è necessario, perché non è mai successo nulla” hanno aggiunto i tecnici. Insomma, tutto colpa di una tragica e assurda fatalità, purtroppo non la prima sulle piste da sci.

Pista da sci - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Pista da sci – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Non solo Matilde Lorenzi: quando la tragedia irrompe sulle nevi

Se infatti la memoria dei non appassionati va al terribile incidente subito nel 2013 sulle nevi di Meribel da Michael Schumacher, chi segue lo sci sa bene come il nome di Matilde Lorenzi sia solo l’ultimo di una lunga serie di atleti professionisti morti a causa di incidenti sulla neve. L’Italia aveva già dovuto subire un lutto simile Nel lontano 1985 con la scomparsa di Leonardo David, morto dopo sei anni di coma seguiti all’incidente del febbraio ’79 durante una prova di discesa libera a Cortina d’Ampezzo. La morte di Matilde può invece essere avvicinata a quella del discesista austriaco Gernot Reinstadler, promessa tragicamente scomparsa a neppure 21 anni nel gennaio ’91 dopo una caduta durante una prova di discesa.

Ben più conosciute erano invece la francese Regine Cavagnoud, campionessa del mondo di SuperG nel 2021, morta proprio quell’anno e la svizzera Ulrike Maier, due volte iridata in SuperG, scomparsa nel ’94. Da troppi anni si perde la vita sciando, ma purtroppo il rischio va messo nel conto in alcune discipline. Alcuni accorgimenti, come l’airbag in discesa utilizzato tra le altre da Brignone, possono migliorare la sicurezza. Poco da fare c’è tuttavia purtroppo quando dietro l’angolo c’è un crudele appuntamento con il destino.