Doping, Sinner adesso dice tutta la verità: “Lo pensavo di tanti, e invece…”
In attesa del giudizio definitivo sul ‘caso Clostebol’ il numero 1 del mondo si confessa e ammette un errore: tifosi senza parole.
La vita è fatta anche di rinunce. Per le persone “normali”, figurarsi per gli sportivi. Più si arriva a giocare ad alto livello, più ci si accorge, magari a carriera finita, di tutte le cose belle alle quali si è scelto di rinunciare in nome della vita di atleta.
Non capita solo ai calciatori, anzi ancora di più ad atleti che hanno scelto di dedicarsi a discipline “di fatica”, come il ciclismo, o a sport come il tennis che impongono di fatto di trascorrere la quasi totalità dell’anno solare lontano da casa e dai propri affetti.
Le rinunce però possono anche non riguardare solo l’aspetto privato, ma anche quello strettamente tecnico-agonistico. A Jannik Sinner, ad esempio, non farà di certo piacere non difendere il titolo vinto nel 2023 a Vienna, ma si è trattato di una scelta quasi forzata in vista degli appuntamenti di fine 2024.
Il numero 1 del mondo ha di fatto optato per un vero e proprio “rischiatutto”, accettando di veder evaporare i 500 punti austriaci del ranking nella speranza di farne magari il doppio vincendo il 1000 di Bercy, ultimo appuntamento prima delle attesissime ATP Finals. Ne sarà valsa la pena? Presto per dirlo, ma in ogni caso Jannik non vive di rimpianti. In nessun ambito.
Lavoro duro, trionfi e l’ombra delle accuse doping: Sinner dice tutto
I risultati ottenuti nell’anno solare che l’ha proiettato al vertice del movimento internazionale a suon di record resteranno per sempre, ma appartengono già al passato perché l’unico modo per ripeterli è continuare a lavorare. Questa è la mentalità di Sinner, espressa nella produzione Sky Original “Jannik, oltre il tennis – capitolo 3”, nella quale il fuoriclasse altoatesino ha accettato di parlare anche della propria delicata situazione personale.
La bufera doping che lo ha coinvolto dopo la positività al Clostebol dello scorso marzo non è ancora alle spalle. Solo nel 2025 si conoscerà l’esito del ricorso della Wada, quindi l’incubo della squalifica non è svanito. A prescindere da come finirà la vicenda, quanto vissuto si è trasformato anche in una salutare lezione di vita per Sinner.
Sinner, il retroscena su Wimbledon e il rapporto con i colleghi: “Mi sbagliavo…”
Il rapporto con alcuni colleghi è infatti cambiato, forse per sempre, come rivelato da Sinner durante la chiacchierata a Sky: “Grazie a quanto successo ho capito che ci sono tanti giocatori che non pensavo fossero amici e invece altri che alla fine non lo sono”. Di chi si tratta? Il “nemico” Kyrgios? Il rivale Alcaraz? Chissà, Jannik non fa nomi, ma svela un altro retroscena relativo al malore accusato durante il quarto di finale di Wimbledon perso contro Medvedev.
“Quando la notizia è uscita ho vissuto un periodo delicato e difficile perché potevo parlarne con poche persone. Prima di alcune partite non dormivo la notte, come a Wimbledon contro Medvedev. Normale che poi la mattina dopo si sta male”. Ecco quindi il motivo alla base di una delle sconfitte più amare di un 2024 che, comunque vada a finire, è stato per Sinner un anno di crescita e di maturazione. Tecnica e umana.