Sinner lo confessa: “Il momento più difficile” | Viene fuori la verità, i fan non se lo aspettavano, e la ‘bomba’ diventa virale
Il memorabile 2024 del fuoriclasse altoatesino non è finito, ma è già quasi tempo di bilanci: Jannik dice tutto e lascia i fans senza parole.
Casa, dolce casa. Un’espressione palindroma, virgole a parte, che per uno sportivo di professione assomiglia da vicino a una chimera. Che si faccia il calciatore, il pilota o il ciclista, al giorno d’oggi tra gare e allenamenti il tempo per pensare alla vita privata è ridotto all’osso.
Di conseguenza, quasi impossibile è riuscire a ritagliarsi anche brevi finestre per tornare nel proprio piccolo mondo antico. Quello della propria infanzia, per emozionarsi rivedendo le strade sulle quali si è giocato da piccolo o le case ammirate dai vetri mentre si facevano i compiti.
Se si fa il tennista può addirittura capitare di non riuscire neppure a passarci mai, da casa, per tutta la lunghissima stagione che coincide con l’anno solare. Figurarsi se si è il numero 1 del mondo… Jannik Sinner si sta apprestando a chiudere un 2024 da sogno, pieno di titoli e di record, ma non senza qualche spina.
Il riferimento è alle poche sconfitte subite, da quelle contro Carlos Alcaraz al Roland Garros e a Shanghai o a quella, piena di rimpianti, contro Tsitsipas a Montecarlo o ancora al ko contro Medvedev a Wimbledon, ma soprattutto alla sofferenza per il “caso Clostebol”, destinata a rovinargli pure il Natale.
“Essere Sinner”: il numero 1 del tennis mondiale svela il proprio segreto
Tuttavia, la Volpe Rossa sta riuscendo a restare concentrato solo sul campo, o quantomeno a non risentire dell’inevitabile preoccupazione dovuta a uno scenario ancora in divenire. Merito di una solida educazione e di un’incrollabile mentalità da lavoratore. La stessa che lo spinge a concedere poche interviste e ad aprirsi nelle rare occasioni in cui si concede ai microfoni.
Nella produzione originale Sky “Jannik oltre il tennis, Sinner si racconta” Jannik ha parlato di tutto, aprendo il proprio cuore anche per ripensare al momento più difficile dei 12 mesi che lo hanno già proiettato nell’olimpo dello sport mondiale, grazie ai successi ottenuti, ma anche al modo in cui questi sono arrivati, sia dal punto di vista tecnico che da quello comportamentale.
Un anno da sogno e un incubo: il retroscena di Sinner stupisce i tifosi
L’accusa di doping? Il ricorso della Wada dopo l’assoluzione? Le poche sconfitte subite? Nulla di tutto questo: “Non giocare le Olimpiadi è stato un dispiacere – ha ammesso Jannik – Ci tenevo tanto, ho passato un momento difficile”. Superato di slancio, visti i trionfi a Cincinnati e a Flushing Meadows, ma questo è Sinner, un campione che non pensa lontanamente di essere arrivato, e non solo per questioni anagrafiche: “Ho 23 anni e sono arrivato al punto che ho sempre sognato, ma proprio per questo non posso fermarmi. Devo continuare a lavorare e migliorare”..
Ricetta semplice, ma evidentemente efficace, anche se non facile da attuare, dal momento che per tanti campioni di tutti gli sport il difficile è stato restare ai vertici più che arrivarci. Non per chi, dopo vittorie in serie e guadagni da record, ha modo di rimpiangere la mancata partecipazione all’evento per eccellenza per uno sportivo.