Squalifica Sinner, shock: ma c’è il piano B | Tutto passa dall’accumulo
Il fuoriclasse altoatesino continua a vincere, ma la grande paura prende forma: soluzione d’emergenza per contenere i danni.
Se nel tennis esistessero i bonus, Jannik Sinner se ne sarebbe già meritato uno piuttosto consistente. Giocare per sei mesi con un rischio pendente di squalifica, peraltro all’insaputa del grande pubblico, non è infatti un esercizio semplice neppure nello sport moderno, quello dei guadagni monstre.
Da marzo a settembre, e poi ancora da ottobre in avanti, complice il ricorso presentato dalla Wada contro l’assoluzione decretata dall’Itia, il numero 1 del tennis mondiale sta continuando ad allenarsi, giocare, e quasi sempre vincere, con nella mente mille pensieri. Nessun senso di colpa, essendo convinto della propria innocenza, ma timori, oltre ai rimpianti per ciò che poteva essere e non è stato. Non sul campo.
Per un perfezionista come Jannik, per un atleta che, a dispetto della giovane età, ha già maturato una capacità da veterano nella programmazione di calendario e preparazione quel massaggio galeotto da parte dell’ex fisioterapista con il dito ferito si è rivelato una leggerezza che rischia di avere conseguenze imprevedibili all’epoca, ma anche oggi.
Da settimane ormai alle cronache delle partite e dei tornei ai quali Sinner sta partecipando vediamo affiancarsi valutazioni di giuristi e di medici, chiamati in causa per cercare di capire quali margini abbia la Wada di vedere accolto il proprio ricorso e perché l’eventuale conferma dell’assoluzione dell’altoatesino non dovrebbe venire vista come un’ingiustizia dai colleghi.
Sinner sorride: trovata la chiave per aggirare l’incubo squalifica
Jannik, i suoi tifosi e tutto il mondo del tennis e dello sport dovranno tuttavia ancora aspettare diverse settimane prima di conoscere il verdetto definitivo. L’ultima parola sul caso Clostebol verrà infatti pronunciata solo a febbraio, ovvero a stagione 2025 già abbondantemente iniziata. La soluzione per Sinner è quindi solo e soltanto una, alla quale il campione e il suo entourage si sono dovuti rassegnare.
Alla luce di un anno ancora lontano dal concludersi, con tante e importanti partite da giocare, delle poche settimane di vacanza successive e della definizione del calendario 2025 non resta che continuare sulla scia di quanto fatto finora. Isolarsi da tutto, pensare solo al campo e a ciò che Jannik ha dimostrato di saper fare meglio: vincere. Anche perché ora c’è pure un motivo in più per continuare a farlo.
Da Parigi a Torino: il piano di Sinner per mettere a tacere le critiche
Ranking ATP alla mano, infatti, Sinner, già sicuro da tempo di chiudere il 2024 davanti a tutti, ha una tripla motivazione per cercare di coronare al meglio l’anno in corso. Aggiungere titoli al proprio palmares, veder crescere il montepremi, ma soprattutto mettere altri punti tra sé e i rivali in classifica, Carlos Alcaraz su tutti, proprio per proteggersi da un eventuale stop, la cui durata non è stimabile. Tradotto: l’accumulo di punti per contenere il possibile danno.
L’autunno vedrà Sinner in campo nel Master 1000 di Parigi-Bercy e poi nelle ATP Finals, prima della Final Eight di Coppa Davis. Niente 500 di Vienna, quindi, dove l’azzurro era campione uscente. Un azzardo, sulla carta, dal momento che i 500 punti austriaci usciranno dalla sua classifica, mentre in Francia Jannik non ha mai avuto fortuna e per questo i punti da difendere erano pochi. Ma detto che il torneo di Bercy era mandatory, evitare la trasferta austriaca permetterà di essere più freschi per le Finals, da affrontare con un solo obiettivo in testa. Sulla scia dell’ottimo stato di forma evidenziato a Riad nel Six Kings Slam Sinner è convinto di poter andare avanti negli ultimi due appuntamenti deluxe della stagione. Un ottimo modo per affrontare la Davis al massimo dell’entusiasmo e per gettare un ponte verso un inizio di 2025 di fuoco, con i titoli da difendere a Melbourne e Rotterdam, in quelli che saranno i giorni della verità fuori dal campo.