Leclerc, rocambolesco dietrofront: sembrava un capitolo chiuso, ma Austin è la sua sliding door | Futuro ribaltato per il monegasco
Il pilota monegasco ha scritto negli Usa un’altra pagina d’oro di una carriera in ascesa: arriva la svolta che stravolge presente e futuro.
C’era una volta la Formula 1 nella quale tutto era scontato e i vincitori dei singoli GP potevano essere previsti con settimane di anticipo. Del resto, lo insegna la storia e l’albo d’oro del re dei motorsport, fatto di cicli parsi per lunghi anni inattaccabili.
Dalla Ferrari di Michael Schumacher alla Mercedes di Lewis Hamilton fino alla Red Bull di Max Verstappen, le “dittature” sono sempre state frequenti, danneggiando l’audience televisiva al punto da spingere la Federazione ad apportare “correttivi” sotto forma di cambi di regolamento.
Tra le tante novità che hanno caratterizzato gli ultimi anni spicca l’inserimento delle gare Sprint, il cui format intrinsecamente spettacolare ha contribuito ad aumentare l’incertezza in una stagione, quella in corso, nella quale il dominio della Red Bull ha subito pesanti “picconate” tra guai interni e la crescita degli avversari.
La McLaren si è dimostrata la più pronta, davanti alla Ferrari. A Maranello si è vissuta una stagione all’insegna degli alti e bassi: ottimo inizio, lungo stallo nella parte centrale e ora un nuovo guizzo, culminato con il trionfo di Charles Leclerc nel GP degli Stati Uniti ad Austin. Ecco, in Texas è risultato evidente quanto i rapporti di forza possano cambiare anche in poche ore tra Sprint e GP vero e proprio.
Metamorfosi Leclerc: l2 24 ore che possono aver cambiato la carriera del Principino
Il Principino del Cavallino ha fatto risuonare l’inno di Montecarlo per la terza volta in stagione grazie a una condotta di gara perfetta, unita ad un altrettanto impeccabile gestione da parte del team dal muretto, testimoniata anche dall’ottima performance di Carlos Sainz. La seconda doppietta stagionale della Ferrari, a posizioni invertite rispetto all’Australia, ha però rappresentato il capolavoro di Leclerc, sul piano tecnico e temperamentale.
Quello che aveva concluso la Sprint al 4° posto era infatti un Charles frustrato per non essere riuscito a sfruttare in pieno il potenziale della propria vettura. Il tempo impiegato nel testa a testa, poi perso, con il compagno di squadra gli aveva impedito di provare a tallonare Verstappen, il cui passo, seppur in crescita rispetto a fine estate, non era parso insostenibile per la Ferrari, subito a proprio agio nei curvoni di Austin.
Leclerc sulla scia dei più grandi di sempre: il sogno prende forma
“Non andrò troppo nel dettaglio” aveva sbrigativamente tagliato corto Charles a fine Sprint, evitando di polemizzare anche per concentrarsi sulle imminenti qualifiche in vista del GP, chiuse tuttavia ancora al quarto posto e sempre alle spalle di Sainz. Soffrire la competitività di un compagno di squadra peraltro prossiomo all’addio non è il viatico migliore in vista dell’arrivo di un certo Lewis Hamilton. Ecco allora che lo “switich” di Leclerc è stato immediato quanto efficace, con conseguenze imprevedibili anche per il futuro prossimo, quello del Mondiale in corso.
Complice la lotta tra Verstappen e Norris e un’ormai conclamata bravura nella gestione degli pneumatici la Ferrari numero 16 ha dominato ad Austin, potendosi permettere di “ignorare” anche lo stesso Sainz e rilanciando le proprie quotazioni quando tutto pareva perso, ovvero quando il weekend rischiava di essere archiviato alla voce rimpianti e l’ultima chance di inserirsi nel discorso Mondiale pareva perduto. Sognare infatti di rovinare il testa a testa Verstappen-Norris per la corona tra i piloti sembra utopia, ma non si sa mai, mentre i 45 punti made in Usa hanno reso possibile il sogno Costruttori. Il Predestinato gongola e si gode il ribaltone, con vista sul presente e su un 2025 che fa già sognare.