Nadal, parole di pietra su Sinner e Alcaraz: “È sbagliato”
A poche settimane dall’addio al tennis il maiorchino si sbilancia sui due eredi: le sue parole non lasciano spazio a interpretazioni.
Il rettilineo finale è stato imboccato. Anzi, è stato percorso quasi per intero. Alla fine Rafa Nadal si è dovuto arrendere. Quel ritiro dalle scene tennistiche, una prospettiva alla quale così tante volte il maiorchino era stato costretto a pensare negli ultimi due anni di attività, è diventato inevitabile.
Il fisico ha presentato il conto dei tanti anni vissuti ad altissimi livelli, così dopo aver risposto tante volte alla domanda che gli arrivava dai giornalisti, ripetendo di voler vivere alla giornata, l’annuncio è stato dato a maggio, a margine della dolorosa decisione di rinunciare al Roland Garros. Dopo il 2022, anno del ritiro di Roger Federer, anche il 2024 passerà alla storia per un grande addio.
Di sicuro la location sarà diversa. Il re svizzero scelse di impugnare per l’ultima volta una racchetta alla Laver Cup e quella scena iconica della stretta di mano tra Roger e Rafa, entrambi in lacrime nel ricordo di ciò che è stato e non sarebbe più tornato, è diventata una delle immagini più forti della storia del tennis di tutti i tempi.
Nadal invece saluterà tutti in Coppa Davis, con la speranza di arrivare fino in fondo e di trascinare i compagni ad un successo che manca dal 2019. Sarebbe il sesto della carriera per il maiorchino, che fin dal momento della rinuncia agli US Open si è posto questo obiettivo. Quello di un ultimo ballo che non sia una patetica passerella da ex.
L’ultimo ballo di Nadal: il sogno Coppa Davis e il confronto con Sinner
Molto dipenderà dalle condizioni fisiche con cui Nadal si presenterà alla Final Eight. In ogni caso a dare all’evento l’etichetta di passaggio generazionale potrebbe essere il tabellone. Per l’ultima sfida della carriera, infatti, Rafa avrà dalla propria parte il delfino Carlos Alcaraz. Il progetto è di vivere un finale diverso da quello di Parigi 2024, dove il loro assalto alla medaglia in doppio è fallito.
Dall’altra parte della rete, invece, in un’eventuale finale, potrebbe esserci l’Italia di Jannik Sinner. Quale scenario migliore per congedarsi, se non quello di partecipare ad uno dei tanti capitoli della nuova rivalità? Intervistato da Dazn prima del Six Kings Slam, il torneo di esibizione svoltosi a Riad, Nadal non è entrato nel merito di chi sia più forte tra Carlos e Jannik, limitandosi a rivolgere un appello ai media.
Rafa Nadal, le nuove generazioni e l’appello ai media: “Non fatelo”
“Stanno facendo benissimo e stanno vincendo tanti tornei importanti – le parole di Nadal – Ma sono molto giovani e devono crescere senza l’ansia del confronto con noi ‘vecchietti’. Paragonare le loro carriere alla mia o a quella di Djokovic sarebbe prematuro, ma soprattutto sbagliato”. Un concetto importante, quello espresso dal maiorchino, che ha quindi unito in un unico discorso tanto l’erede, cresciuto nella propria Accademia, quanto l’attuale numero 1 del mondo, che parole dolci aveva espresso per Nadal al momento dell’annuncio del ritiro.
Del resto quello dell’importanza di evitare paralleli o paragoni è uno dei concetti più dibattuti tra gli appassionati di tennis dal momento in cui il ricambio generazionale ha preso forma. L’era dei Big Four, comprendendo anche Andy Murray, rischia di restare irripetibile per decenni. Alcaraz e Sinner, e magari Rune, si divideranno gli Slam dei prossimi anni, ma all’insegna del proprio tennis, giocoforza diverso da quello dei quattro grandi. Non necessariamente migliore o peggiore, ma diverso. E pronto per un’ultima, storica commistione a Malaga. Rivali di Davis permettendo…