Formula Uno, ipotesi scandalosa: correzioni a “parco chiuso” | La FIA costretta a intervenire immediatamente
Il Mondiale è entrato nella sua fase decisiva, ma la F1 è scossa da un nuovo scandalo: team sospettato di infrazione, provvedimento deciso.
La terza fase del Mondiale più lungo della storia della Formula 1 ha avuto inizio. Con il GP degli Stati Uniti ad Austin il Circus ha visto iniziare il rush finale della stagione, con sei GP concentrati in poco più di 40 giorni.
I verdetti 2024 sono quindi in arrivo e già il fatto che si sia arrivati alla seconda lunga pausa, dopo quella estiva, con entrambi i campionati ancora in bilico rappresenta una sorpresa e un successo, almeno per chi non tifa Red Bull, alla luce delle premesse di inizio anno.
Ogni sport ha le proprie regole e in questo senso la Formula 1 è una disciplina con molte più particolarità rispetto alle altre del motorsport, ma non solo. Durante lo stop estivo, ad esempio, è fatto espressamente divieto ai team di intervenire sulle monoposto.
Per le prime due settimane di agosto è vietato l’uso di gallerie del vento, così come la produzione e lo sviluppo di parti e attrezzature. Va da sé che se ingegneri e meccanici accolgono questa regola con sollievo, è evidente come l’esistenza stessa di questa norma evidenzi quanto possa essere facile modificare in corso di stagione gli equilibri più o meno sottili del campionato.
Formula 1 senza pace: spunta una nuova ‘spy story’
Non diverso è il concetto alla base della famosa regola del “gardening”, ovvero quella che impone un periodo sabbatico a dirigenti e ingegneri che passano da un team all’altro. Nei fatti si tratta di una contraddizione per un mondo che punta al contenimento dei costi, dal momento che il soggetto in questione viene pagato da quello che sarà a breve il proprio ex team, pur non potendovi più lavorare.
La regola è però volta a preservare la segretezza. Permettere ad un ingegnere di passare immediatamente da una scuderia all’altra potrebbe favorire gli avversari, qualora il nuovo assunto abbia già iniziato a lavorare con il team precedente in chiave stagione successiva. Sofismi? Non esattamente, perché la Formula 1 è il regno per eccellenza dei tradimenti, delle spy story e dei gialli che possono consumarsi anche a circuito chiuso. L’ultimo di questi sarebbe avvenuto proprio in tempi recentissimi, al punto da imporre una svolta nei regolamenti.
Fondo ritoccato: bufera su un team, la Federazione corre ai ripari
Come rivelato in esclusiva da ‘Autosport’, infatti, alcuni team e la FIA nutrono sospetti nei confronti di una scuderia non identificata che potrebbe aver trovato un modo per agire sull’altezza da terra della vettura proprio in regime di parco chiuso tra qualifica e gara. Si tratterebbe, se confermato, di una grave infrazione ai regolamenti, che impone di non toccare la configurazione aerodinamica delle vetture in parco chiuso. Un’infrazione che porterebbe evidenti vantaggi, dal momento che intervenire sul T-trav, ovvero il “vassoio” sottostante all’abitacolo, di fatto l’ingresso del fondo, e quindi alzare e abbassare a piacimento l’altezza da terra del fondo può fare tutta la differenza del mondo tra le qualifiche, in cui fa gioco avere una vettura più leggera, e la gara.
Un portavoce della Fia ha dichiarato ad Autosport di non aver ricevuto indicazioni certe sulle presunte violazioni commesse da un team, ma la risposta della federazione internazionale è comunque stata immediata. Fin da Austin sono stati infatti introdotti aggiustamenti procedurali per garantire che la distanza dell’alettone anteriore non possa essere modificata. Allo studio c’è anche la possibilità che, dai prossimi GP, vengano applicati dei sigilli alle vetture come ulteriore garanzia di conformità”.