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“Voglio essere il più pagato”: ecco quanto ha chiesto per rinnovare | Altro che squalifica, il rischio è perderlo a zero

Dirigenza Milan - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Dirigenza Milan – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Si fa sempre più incerta la permanenza nel club: società irritata per i comportamenti e il contratto è un caso.

L’indice di gradimento dei giocatori, per una tifoseria, non è strettamente legato al rendimento. E tantomeno alla classifica del monte ingaggi. Certo, per quest’ultimo caso un collegamento spesso c’è, perché è fatale che i calciatori più pagati siano il più delle volte anche i più decisivi e quindi quelli più amati.

Nel calcio di oggi, tuttavia – nel quale non ci sono più bandiere e non è raro che chi è un idolo volti le spalle da un giorno all’altro per un rinnovo negato o per una proposta d’ingaggio più ricca proveniente, perché no, da un club rivale –  capita sempre più di frequente che chi ha a cuore una maglia e una bandiera si leghi a chi non è nato top player.

Si aggiunga che anche la moda dilagante della “fascia di capitano mobile” non aiuta al già complesso processo di identificazione tra campioni e tifosi. In questo senso è paradigmatico quanto sta accadendo al Milan, una delle squadre, insieme alla Juventus, i cui allenatori hanno promosso l’idea di avere più capitani all’interno del gruppo.

Paulo Fonseca in un paio di mesi ha già fatto girare la fascia dal braccio di Theo Hernandez a quello di Rafa Leao, oltre al “titolare” Davide Calabria. Ebbene, se l’intenzione era quella di rafforzare il senso di appartenenza si può dire che i risultati non si siano visti. Sul piano del rendimento per il portoghese, anche su quello comportamentale per il francese.

Theo Hernandez: il futuro è adesso, ma il rinnovo diventa un caso

Dopo essere stati uniti dal famoso “ammutinamento” durante il cooling break di Roma a fine agosto contro la Lazio, Theo e Leao hanno condiviso anche prestazioni altalenanti nei primi due mesi di stagione. L’indice di tifosi e società è però puntato in particolare verso l’ex Real Madrid, reo di altri comportamenti poco graditi a Firenze. Dal rigore strappato al tiratore designato Pulisic, contravvenendo le indicazioni dell’allenatore, all’espulsione per proteste di fine partita. Il tutto aggravato, appunto, dalla fascia portata al braccio.

Un quadro non esaltante, che porterà Theo a perdere i gradi, magari a favore di un cuore rossonero come Matteo Gabbia, e che sembra poter influenzare in maniera sensibile anche la stessa permanenza del francese a Milanello. Hernandez ha iniziato la sesta stagione in rossonero ed è legato al Diavolo fino al giugno 2026, la stessa scadenza di Mike Maignan, con un ingaggio di 4 milioni netti che lo pone “solo” al quarto posto tra i più pagati, dietro Leao, ma anche Abraham e Morata. Va da sé che la prossima estate rischia di essere l’ultima finestra utile per trattare il rinnovo, pena il rischio di perdere il giocatore a costo zero pochi mesi dopo.

Theo Hernandez - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Theo Hernandez – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Mercato Milan, il messaggio dell’agente di Theo

Non il massimo per un capitale il cui valore è stimato oggi dal club in non meno di 80 milioni, cifra però destinata inevitabilmente a scendere con l’approssimarsi della scadenza. Al momento, tuttavia, il “dossier Theo” non sembra prioritario sulla scrivania dei dirigenti rossoneri, che si sono invece già attivati sul fronte Maignan. La trattativa per il prolungamento infatti non è ancora partita, segnale non incoraggiante trattandosi di una negoziazione che richiederà inevitabilmente diversi incontri.

L’ultimo rinnovo risale al febbraio 2022, poco prima della vittoriosa volata scudetto. Altri tempi, quelli di un Theo decisivo e forte di un rendimento che ne aveva fatto uno dei giocatori più ambiti d’Europa nel proprio ruolo. Da quel giorno, però, più di qualcosa è cambiato, anche nel rapporto con l’ambiente. Intervenuto ai microfoni di TeleLombardia, l’agente di Theo, Manuel Garcia Quilon, ha confermato lo stato dell’arte: “Sono 4-5 mesi che non parlo con la società. Oggi l’idea principale di Theo è trovare un accordo e restare più tempo possibile col Milan”. Quilon ha poi smentito che Theo abbia chiesto il raddoppio dell’ingaggio per firmare il rinnovo. Al momento le priorità in casa Milan sono trovare continuità in campionato e risalire in Champions. Poi si penserà ai rinnovi più urgenti, in salsa francese.