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Spalletti durissimo, lo asfalta davanti alla stampa: “Io ho sempre fatto così”: ma il suo sfogo non è isolato

Luciano Spalletti - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Luciano Spalletti – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

L’incubo Euro 2024 è alle spalle: la nazionale italiana ha ripreso a volare, ma una polemica inattesa scuote l’ambiente azzurro e non solo.

Meno di tre settimane per sprofondare e passare un’estate all’insegna di scoramento e preoccupazione sul futuro del movimento calcistico nazionale. E poi 90 minuti per rinascere e tornare ad innaffiare di speranze anche le generazioni che non hanno ancora provato l’emozione di vedere una partita della nazionale ad un Mondiale.

Questa è stata la singolare metamorfosi dell’Italia di Luciano Spalletti. L’incubo vissuto ad Euro 2024 aveva addirittura fatto pensare che il tecnico toscano, salito con entusiasmo sul carro azzurro pochi mesi dopo il trionfo in campionato con il Napoli, non fosse l’uomo adatto per far ripartire la nazionale.

La sempre propizia Nations League ha però spazzato via le paure già durante la prima partita della nuova edizione. Lo show confezionato a settembre sul campo della Francia vice campione del mondo in carica resterà a lungo nella memoria dei tifosi italiani e dello stesso ct, che sembra aver trovato il modo migliore per valorizzare il materiale a disposizione.

Sebbene infatti nei club che vanno per la maggiore e disputano le coppe europee gli stranieri siano in larga maggioranza, il bacino di talenti nostrani sul quale poter puntare non è affatto trascurabile. In tutti i ruoli. Insomma, il peggio sembra davvero essere alle spalle e le possibilità di volare in carrozza al Mondiale 2026 ci sono tutte, non solo grazie all’allargamento della fase finale a 48 squadre.

Spalletti-Inter, la frecciata che non ti aspetti

È però proprio vero che i fulmini a ciel sereno sono sempre in agguato e che nel mondo del calcio non si può mai stare davvero tranquilli. Neppure quando i risultati cominciano ad arrivare si è davvero al riparo da polemiche inattese, spiazzanti e dalle conseguenze imprevedibili. Una di queste ha coinvolto proprio Spalletti, che non si è voluto sottrarre a esprimere il proprio punto di vista su uno dei temi del momento, a metà tra calcio e cronaca nera.

Impegnato nella consueta intervista “one to one” alla Rai prima della partita contro il Belgio, il ct azzurro ha punzecchiato il collega Simone Inzaghi sul tema del rapporto tra allenatori e ultras, d’attualità dopo che tra le intercettazioni che hanno scoperchiato il torbido presente all’interno del tifo organizzato di Inter e Milan è stata trovata anche quella tra Inzaghi e un capo della Nord, ora in carcere.

Simone Inzaghi - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Simone Inzaghi – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

“Spalletti stuzzica Inzaghi: “Io faccio diversamente…”

“Io a Milano non mi sono mai trovato a che fare con queste situazioni, anzi posso ampliare all’intera mia carriera – il pensiero espresso da Spalletti – Non è mai successo che qualcuno mi abbia telefonato per queste cose. L’ho trovata una cosa nuova, mi ha sorpreso. Io rispondo a tutti, anche ai numeri che non conosco, però poi so riattaccare e so continuare la conversazione con chi mi telefona”. Una frecciata in piena regola, incassata con amarezza dallo stesso Inzaghi e dall’Inter. Al momento non si registrano telefonate di chiarimento tra il ct azzurro e il tecnico campione d’Italia, che è considerato parte lesa dai magistrati che stanno indagando, ma le cui parole al telefono con il capo ultras sono oggetto di dibattito tra tifosi e appassionati di calcio appartenenti a diverse tifoserie.

Spalletti ha così deciso di tornare a parlare con una punta di veleno dei due anni trascorsi alla guida dell’Inter, tra il 2017 e il 2019. Un biennio che vide i nerazzurri chiudere con altrettanti quarti posti, il primo dei quali segnò il ritorno del club in Champions League dopo sette anni di assenza. Nei fatti proprio in quelle stagioni i nerazzurri gettarono le basi per l’apertura di un nuovo ciclo vincente inaugurato da Antonio Conte e proseguito da Inzaghi e anche per questo Spalletti incassò con delusione l’esonero dell’estate 2019 per fare spazio allo stesso Conte, nonostante l’attuale ct azzurro avesse ancora due anni di contratto con l’Inter.