“Mi fate vomitare”: il furto è solo l’inizio | Divampa la polemica social, il difensore medita l’addio
Da idolo dei tifosi a bersaglio: lo sfogo social del campione diventa un caso e apre le porte ad un addio imminente.
Le espressioni figurate o le metafore possono essere pericolose e procurare fraintendimenti anche in una lingua come quella italiana nella quale i vocaboli abbondano e spostare un accento da una sillaba all’altra di una parola può modificare in parte o in tutto il significato di una frase.
Per questo usare certi termini in contesti diversi da quelli originari può determinare situazioni di disagio a varie categorie di interlocutori. Quelli più sensibili o linguisticamente “gelosi” dei significati più precisi delle parole, ma anche coloro che escono da esperienze personali traumatiche e difficilmente dimenticabili.
Si prenda la parola “furto”. Il significato del vocabolo è chiaro e si riferisce all’espropriazione da parte di estranei di beni materiali appartenenti ad altre persone. Il concetto è valido a prescindere dalla locazione del maltolto, ovvero che questo si trovi nell’abitazione della vittima o altrove. “Rubare” significa sottrarre un bene del quale non si è proprietari.
Un reato a tutti gli effetti, ma purtroppo l’espressione viene usata in senso lato anche in ambito sportivo, riferendosi a una vittoria non meritata conseguita da una squadra, frutto magari di decisioni arbitrali favorevoli. È evidente come si tratti di una forzatura sul piano semantico e ideologico, ma purtroppo sono gli stessi addetti ai lavori a esprimersi in questo modo.
Juan Jesus, i giorni di riposo diventano un incubo: lo sfogo social
Giocatori o allenatori, ai quali purtroppo la vita può anche riservare esperienze assai più spiacevoli, inquietanti e spaventose rispetto a un rigore non dato. I casi di furti letterali dei quali sono vittime i protagonisti del mondo del pallone sono sempre più frequenti. E quando ciò accade le reazioni possono essere imprevedibili, frutto del proprio grado di sensibilità. Sono già due i giocatori del Napoli vittime di furti o rapine nel primo scorcio di stagione.
A fine agosto capitò a David Neres, al quale fu selvaggiamente strappato un orologio in strada al termine della partita contro il Parma. Ancora peggio è andata a Juan Jesus, che ha dovuto registrare più di un tentativo di furto della propria auto. Esasperato, il difensore brasiliano si è sfogato su Instagram attraverso un post molto duro: “Sicurezza ZERO! Dopo quasi un mese pedinato oggi hanno provato a portare la macchina via. Che brutta sensazione, fate vomitare” le parole, riprese dal ‘Corriere dello Sport’, del giocatore, venuto a sapere dell’accaduto dopo aver trascorso in montagna con i figli i giorni di riposo concessi da Conte in occasione della sosta di campionato.
Tifosi e istituzioni contro Juan Jesus: l’addio al Napoli prende forma
“Sapere che questi delinquenti sanno dove vivo non mi porta serenità. Purtroppo in una città così bella non mi sentirò mai più al sicuro” ha rincarato la dose il giocatore, le cui parole hanno scatenato le reazioni social dei tifosi del Napoli. Buona parte di essi non ha gradito le generalizzazioni di Juan Jesus, concetto ripreso dall’assessore alla legalità De Iesu: “Juan Jesus si sarebbe dovuto rivolgere alla polizia invece che esprimersi sui social. Il messaggio doveva essere impostato in modo diverso”.
Alla quarta stagione in azzurro, l’ex di Roma e Inter, che era diventato un idolo dei tifosi durante la stagione dello scudetto, grazie al rendimento sul campo e ai suoi vivaci messaggi social di attaccamento a squadra e città, sta trovando poco spazio. Il suo futuro a Napoli, con il contratto in scadenza il prossimo giugno, è tutto da scrivere, ma da oggi il divorzio al termine della stagione, se non a gennaio, appare come lo scenario più probabile.