Da nonno… a nipote: tre generazioni in Azzurro, il caso rarissimo: ecco tutti i precedenti
La convocazione di Daniel Maldini vale un posto nella storia alla dinastia più famosa del calcio italiano e a tutto il movimento nazionale.
C’era una volta il calcio nel quale l’unico modo per accedere ai tabellini delle partite era possedere gli Almanacchi Panini. Non è preistoria, ma sembra tale, perché oggi i resoconti delle partite sono presenti sul web già pochi secondi dopo la fine delle stesse, quando non in tempo reale.
Anzi, oggi quasi ogni gara professionistica viene vivisezionata live non solo con le classiche formazioni, ma anche attraverso una lunghissima schiera di statistiche. Tiri in porta e totali, possesso palla, predominio territoriale, falli e chi più ne ha più ne metta.
Tornando al calcio di una volta, quello degli Almanacchi, le formazioni si possono tuttora leggere con un sapore d’antico. Con i cognomi scritti prima dei nomi in caso di omonimie e, se in campo, da compagni o avversari, ci fossero dei fratelli, con quell’indicazione vintage “I” e “II”, rigorosamente in numeri romani. E in qualche caso pure “III”.
È la storia delle dinastie del calcio, quella di famiglie nelle quali due o più fratelli si sono trovati a sfidarsi da avversari o condividere lo spogliatoio. Gli esempi sono tanti, per restare in Italia i casi più noti sono quelli dei leggendari Sentimenti, composta da ben otto giocatori, ma pure di due famiglie diverse di Pellegrini. Romolo, Stefano e Claudio, attivi negli anni ’70, e i più famosi Luca, Davide e Stefano, protagonisti negli anni ’80 tra Sampdoria, Verona, Fiorentina, Roma e Udinese.
Italia, arriva Maldini III: la dinastia senza fine accoglie un nuovo campione in azzurro
L’attualità calcistica ha però portato alla luce un caso ancora più particolare, quello delle tre generazioni di campioni capaci di arrivare a rappresentare la propria nazionale. Il “merito” è del ct dell’Italia Luciano Spalletti, ma soprattutto di Daniel Maldini, la cui crescita prodigiosa nell’ultimo anno è stata coronata dalla prima chiamata nella nazionale italiana. Venezuelano per parte di madre, il figlio di Paolo è stato a lungo tentato di dire sì alla Vinotinto, ma la telefonata del Club Italia è stata irresistibile.
“Ha purezza tecnica” le parole riservate da Spalletti all’attaccante del Monza, che prima ancora di indossare l’azzurro ha già fatto scalare un altro passo nella storia al padre e al compianto nonno Cesare. Per la prima volta, infatti, anche il calcio italiano ha una dinastia trigenerazionale di campioni arrivati a vestire la maglia della propria rappresentativa. Un evento però già avvenuto tre volte all’estero.
Tre generazioni in nazionale: gli illustri predecessori dei Maldini
Due casi riguardano la Spagna e due cognomi piuttosto diffusi. Gli Alonso e i Llorente. Marcos Alonso Imaz, noto come Marquitos, è stato nazionale spagnolo negli anni ’50, mentre il figlio Marcos Alonso Peña lo è stato negli anni ’80 (vice campione d’Europa nel 1984). Infine Marcos Alonso Mendoza, classe ’90, visto in Italia con la Fiorentina, ex Real Madrid e Barcellona, con la Roja tra il 2018 e il 2022. La dinastia Llorente è invece stata aperta da Ramon Grosso, attaccante del Real Madrid anni Sessanta e della Spagna, nonno materno di Marcos Llorente, attuale centrocampista dell’Atletico Madrid e della Spagna, a propria volta figlio di Paco, in forza ai Blancos negli ’80 e con una presenza nella Roja. In questo caso c’è addirittura la quarta generazione, celeberrima più che illustre, rappresentata da Francisco Gento, leggenda del Real Madrid e della nazionale.
In Islanda il cognome garanzia è invece quello dei Gudjohnsen, capaci di andare oltre dal momento che il più famoso, Eidur, ex di Barcellona e Chelsea, debuttò in nazionale nel 1996 a 17 anni sostituendo addirittura il padre Arnor, all’epoca 35enne, evento mai avvenuto prima nella storia del calcio. Nel 2021 le porte della nazionale si sono invece aperte per Sveinn Aron, figlio di Eidur, visto in Italia con Spezia e Ravenna. Ancora diverso è infine il caso dei Kluivert, capaci di “colonizzare” due nazionali diverse. Nonno Kenneth ha infatti giocato per il Suriname, patria d’origine della famiglia, mentre il più famoso Patrick, ex Milan e Barcellona, è uno dei migliori marcatori nella storia dell’Olanda, nazionale dalla quale è passato il rampollo Justin. Ora nel Guinness c’è anche l’Italia. E c’è già chi inizia a pensare ai futuri figli di Daniel…