“Non facciamo niente”: monta il caso Motta, l’ X-Factor frana sotto le critiche. Arriva l’out-out
Eroe dopo Lipsia, imputato dopo l’ennesimo pareggio in campionato: piovono critiche sul tecnico bianconero. La svolta non può attendere.
Il calcio moderno, si sa, è un tritacarne. L’ultima dimostrazione, ma sicuramente tra le più clamorose, l’ha data la Juventus, passata in appena tre giorni dai titoli trionfalistici per l’impresa di Lipsia in inferiorità numerica alle bocciature più o meno unanimi per il pareggio casalingo contro il Cagliari. Potenza dei risultati, (troppo) spesso unico metro di giudizio.
La stampa così come i tifosi bianconeri non hanno avuto dubbi nel non avere mezze misure. In terra tedesca il nuovo corso bianconero targato Thiago Motta ha conosciuto la notte della svolta, quella durante la quale le ali sono state definitivamente spiegate per dimostrare che, sì, “anche in Italia, come già avvenuto in Germania e in Inghilterra, siamo pronti per vedere volare una squadra che propone calcio relazionale”.
“No, scusate abbiamo sbagliato” è invece il sottotitolo implicito alle critiche spietate che Motta, prima ancora che la Juventus, ha dovuto incassare dopo che Ravzan Marin ha infilato il primo pallone nella porta dei bianconeri in campionato. La nuova Juve non tira mai, fatica contro le squadre schierate con un blocco basso e non sa chiudere le partite. Questi i capi d’accusa all’”imputato” Thiago, uno al quale comunque non manca esperienza per farsi scivolare tutto addosso.
In conferenza stampa, infatti, il tecnico italo-brasiliano non ha perso il proprio aplomb, mostrando il volto scuro per il risultato, ma soprattutto per la gestione dello stesso. La parola chiave è proprio questa, “gestione”. Nell’era Allegri un 1-0 contro una pericolante sarebbe stato gestito abbassando il baricentro e lasciando l’iniziativa all’avversario. Questa Juve ha un’altra filosofia, ma neppure i fitti triangoli “relazionali” e gli scambi di posizione tra centrocampisti e trequartisti sono serviti per mandare fuori giri il Cagliari.
Juventus dall’Inferno al Paradiso e… ritorno: Thiago e l’affannosa ricerca della “chiave”
“Abbiamo fatto tutto noi – ha notato amaro Motta – Abbiamo sbloccato la partita, non l’abbiamo chiusa e abbiamo regalato il pareggio. Bisognava continuare ad attaccare e farlo bene”. Chissà cosa avrà pensato John Elkann, sfortunato nella prima partita di campionato vista dal vivo di un nuovo corso tecnico, ma soprattutto “concettuale”. Il dato più evidente, quello delle… due Juventus, convincente in Champions e lenta in campionato, si spiega con un’ovvia differenza tattica.
All’estero non esistono blocchi bassi ed elucubrazioni tattiche, o almeno non ancora. PSV e Lipsia hanno lasciato spazi ideali per la tecnica in velocità e per il gioco stretto della nuova Juventus. Cosa che in Italia si è vista solo alla prima giornata, contro il Como. Certo, tre pareggi su quattro partite casalinghe non rappresentano un dato da scudetto,
Occhio Juve, le rivali corrono: ora il calendario s’impenna, tifosi preoccupati
De Rossi, Conte e pure Nicola sono avveduti tatticamente ed hanno capito piuttosto facilmente cosa fare per mettere sabbia negli ingranaggi dei meccanismi bianconeri. Così, agli occhi di più di qualche tifoso, magari di quelli più… “posizionali”, quell'”abbiamo fatto tutto noi” è diventato spunto per dei meme all’insegna del “non facciamo niente”. Leggi: “ci passiamo il pallone tra di noi e non tiriamo”.
La classifica oggi è un dato quasi secondario rispetto ai problemi che la squadra rischia di incontrare nel prossimo futuro. Dall’assenza di un giocatore come Bremer, unico in rosa per la sua capacità di difendere sui 60-70 metri permettendo quindi alla squadra di giocare più alta, ai tormenti di Vlahovic, oggi più che mai simbolo della Juve bifronte: leone in Europa, timoroso in campionato, con un altro gol divorato contro il Cagliari. Tre punti contro i sardi avrebbero fatto passare una sosta serena, ma magari avrebbero illuso in vista delle prossime sfide contro Lazio e Inter. Ora il calendario inizia ad impennarsi, ma è già vietato perdere altri punti. Thiago lo sa e spera di poter ridire quell’”abbiamo fatto tutto noi”, ma dopo altri risultati…