“Me ne vado via subito” | Decisione irrevocabile, gliel’hanno fatta troppo grossa | E c’è chi gli esulta in faccia
Trascinatore e leader dello spogliatoio del Milan, l’attaccante è stato inaspettatamente costretto ad una scelta clamorosa quanto definitiva.
Il Milan ha visto interrompersi a Leverkusen la mini-striscia utile avviata dopo la vittoria nel derby. Nulla di compromesso, perché per fortuna il calendario in Champions League offre prove d’appello più che alla portata dei rossoneri per risalire la nuova classifica unica. Resta il fatto che per risvegliare la squadra alla BayArena c’è stato bisogno dell’ingresso di Alvaro Morata.
L’ex juventino ha già assunto i gradi del leader dello spogliatoio, avendo dalla propria un’esperienza internazionale sconosciuta a buona parte del resto della rosa e una recente esperienza “formativa”. Ad Euro 2024 Alvaro è stato infatti qualcosa di più di un semplice capitano per la Spagna campione. In un gruppo zeppo di talenti, ma a corto di esperienza, il numero 7 è stato il trascinatore in campo e fuori, oltre che prezioso sul piano tattico.
A 32 anni Morata è ormai un calciatore completo, diverso dall’attaccante di difficile collocazione e non sempre produttivo in zona gol visto in particolare nella prima delle sue due esperienze alla Juventus. Il debutto con la maglia del Milan era già stato profetico in questo senso: il suo ingresso dalla panchina contro il Torino aveva infatti spalancato ai rossoneri le porte della rimonta nella prima giornata.
Un infortunio ha poi rallentato il suo inserimento negli schemi di Fonseca che, messo alle strette dai risultati che non arrivavano, si è poi inventato il modulo a quattro punte. Morata infastidito dalla presenza di Abraham al centro dell’attacco? Macché e non solo perché Alvaro e Tammy sono amici dai tempi del Chelsea.
Morata trova casa, anzi no: lo scontro con il sindaco di Corbetta diventa virale
Nel ruolo di sotto punta Alvaro è stato preziosissimo nel derby, con quell’instancabile lavoro di pressing e di raccordo tra i reparti, per poi tornare a fare il proprio mestiere in casa contro il Lecce, con la zuccata che ha avviato la goleada. Così la borsite al ginocchio che gli ha fatto perdere il primo tempo contro il Leverkusen ha fatto capire a tutti quanto lo spagnolo sia indispensabile per il nuovo Milan. Peccato che proprio poche ore dopo il match di Champions un fuoriprogramma abbia turbato la quotidianità di Morata, costringendolo a prendere una decisione drastica.
L’attaccante aveva infatti deciso di prendere casa non a Milano o in zona stadio, bensì nell’hinterland, a Corbetta. Una scelta che il giocatore non si sarebbe aspettato di veder ufficializzata nientemeno che dal sindaco della cittadina a mezzo social: “Il campione è un nostro nuovo concittadino. Il bomber del Milan sta ultimando le pratiche per il trasferimento nelle sua nuova (meravigliosa) casa nella nostra città. Sono un tifosissimo dell’Inter, ma con piacere do il benvenuto ad Alvaro Morata nella nostra grande famiglia di Corbetta” le parole di Marco Ballarini.
Ballarini-Morata, il diverbio infiamma i social
Morata ha appreso i fatti con sconcerto, replicando sbigottito e polemico via Instagram: “Egregio signor sindaco, la ringrazio per aver violato la mia privacy (…) Mi trovo a dover cambiare casa nell’immediato grazie alla sua incapacità di utilizzare i social”. Scontro aperto, insomma, e a chiuderlo, almeno per il momento, è stata la controreplica di Ballarini, che ha fatto ricorso alla propria fede interista, postando su Instagram una poco felice storia con il logo dell’Inter e la scritta “ciao ciao”.
Poi, ai microfoni di Radio Rossonera, Ballarini è tornato sul caso: “Mi è sembrata una reazione un po’ esagerata che mi ha fatto arrivare una marea di critiche. Non abbiamo detto la via, non abbiamo violato la privacy. Con questa storia ha ottenuto l’effetto opposto, facendo girare ancora di più la notizia”. Chissà cosa ne penseranno Fonseca e i tifosi del Milan, perché oltre che pensare a segnare Morata dovrà ora tornare a preoccuparsi di trovare un domicilio…