Simone Inzaghi se ne va: fulmine a ciel sereno, addio all’Inter, e si porta via pure il suo campione prediletto | Marotta spiazzato, ecco dove andrà
La permanenza del tecnico piacentino sulla panchina nerazzurra non è sicura: il contratto non basta, i campioni d’Italia temono due addii.
Una gestione più “democratica” della rosa, che vuol dire un ricorso più massiccio, seppur sempre ragionato, al turnover e una comunicazione più diretta, come esemplificato dalle dure parole rivolte al gruppo al termine del derby perso contro il Milan. Questo è il “nuovo” Simone Inzaghi, quello che ha iniziato la quarta stagione sulla panchina dell’Inter.
Il tecnico piacentino è ormai da tempo uno dei beniamini dei tifosi nerazzurri. La primavera 2022, con la beffarda rimonta subita dal Milan in campionato e la conseguente, inattesa festa scudetto dei rossoneri, capaci di scucire il triangolino tricolore proprio dalle maglie di Barella e compagni, campioni 12 mesi prima con Antonio Conte in panchina, è ormai lontanissima.
Simone si è fatto perdonare con gli interessi, a suon di titoli e buone prestazioni, oltre che di un gioco moderno, affidabile anche in campo internazionale e anzi riconosciuto come efficace, ma anche spettacolare, da titolati colleghi oltre confine. Lo scudetto della seconda stella è valso come la tesi di laurea per Inzaghi, che non ha però certo intenzione di fermarsi e la cui sete di vittorie è ancora vivissima.
L’Inter edizione 2024-’25 ha iniziato la stagione con presupposti diversi rispetto a un anno fa. Nell’estate 2023 si era ripartiti con le certezze assicurate dalla cavalcata in Champions League, legittimata dalla prestazione pressoché perfetta confezionata ad Istanbul nella finale contro il Manchester City, persa per dettagli.
Inter, il “nuovo Inzaghi” per alzare l’asticella degli obiettivi
Ora, dopo un campionato dominato grazie a un gioco collaudato esaltato da individualità invidiate da club di mezza Europa, l’asticella non può che venire spostata ancora più in alto. Nella stagione più lunga di sempre, infatti, i campioni d’Italia saranno infatti impegnati su cinque fronti e dalle parti della Pinetina l’obiettivo è quello di restare in corsa ovunque il più a lungo possibile.
Si spiega quindi anche così proprio il “nuovo” Inzaghi. Quello più consapevole di sé dopo lo scudetto, quello che si può permettere di sferzare il gruppo dopo una brutta prestazione come quella offerta nel derby, ma soprattutto di turnare i giocatori in maniera quasi scientifica. Insomma, un Simone di stampo sempre più internazionale e che non a caso sta vedendo aumentare il numero dei propri estimatori.
L’Inter trema: doppia richiesta dalla Premier, possono partire due colonne
La scorsa estate il presidente Marotta ha annunciato il rinnovo del contratto del tecnico fino al 30 giugno 2026. Una firma nell’aria da mesi, ma preceduta da una trattativa non banale sull’ingaggio e dalla richiesta di garanzie di competitività della squadra nel breve-medio periodo anche in Europa. Si sa però che i contratti nel calcio valgono fino a quando… non arrivano offerte più ricche e prestigiose, sia per i giocatori, che per i tecnici.
E in un mercato nel quale gli ingaggi monstre vanno sempre più di moda anche per gli allenatori, i tifosi dell’Inter vedono in agguato il pericolo Premier League. Da Manchester, infatti, sponda United, si sta guardando con interesse alla crescita di Inzaghi. La gestione Ten Hag fa acqua e a Old Trafford si sta già pensando alla prossima stagione. L’allenatore dell’Inter è tra i profili più apprezzati, anche perché il suo arrivo potrebbe favorire quello di Nicolò Barella. Il vice capitano dell’Inter è il grande obiettivo dei Red Devils per la prossima estate ed ha caratteristiche ideali per il calcio inglese, già sfiorato nel 2023 quando il Newcastle fu a un passo dall’acquistarlo. In casa Inter per il momento non ci si scompone: il cartellino di Barella costa non meno di 75 milioni e Inzaghi allo stato attuale è concentrato solo sull’obiettivo di ampliare la propria bacheca interista.