Conte si nasconde, De Laurentiis incrocia le dita: “Non dico niente, ma…” I Ribaltone totale, ma sconti a nessuno in campo e fuori
La scorsa stagione da incubo è alle spalle. A Napoli si torna a puntare al vertice: il lavoro e le scelte di Conte stanno già pagando.
Udinese, Torino e poi Napoli. Giornata che vai, capolista solitaria che trovi. La Serie A 2024-’25 è iniziata all’insegna di una classifica “democratica”. Chi si aspettava che le big tradizionali avrebbero impresso da subito il proprio dominio è stato sorpreso dai primi 40 giorni di stagione, ricchi di sorprese.
Complice l’inizio stentato del Milan, le impreviste difficoltà dell’Inter e i tre pareggi senza reti consecutivi della Juventus, infatti, il mese di settembre ha regalato ben tre capoclassifica diverse in altrettanti turni consecutivi. Una bella ventata di aria fresca, dal momento che due delle tre prime a sorpresa non se ne stavano lassù in alto da parecchio tempo.
L’Udinese aspettava una settimana di simile gloria da 13 anni, il Torino addirittura da 47. Attenzione, però, alla… Restaurazione di ritorno. Bianconeri e granata hanno infatti chiuso i sette giorni di “festa” con sconfitte che le hanno ridimensionate, lasciando spazio a un Napoli che certo non può essere visto come una sorpresa, ma solo per le qualità tecniche presenti in rosa.
Kvaratskhelia e compagni vengono infatti da una stagione da incubo, quella del post scudetto, chiusa al 10° posto. L’avvento in panchina di Antonio Conte aveva dato ai tifosi la speranza che il presidente De Laurentiis volesse tornare a fare le cose in grande, ma in pochi si aspettavano di stare lassù in alto dopo così poco tempo, anche alla luce del tracollo di Verona alla prima giornata.
Napoli, scaramanzia e non solo: il ‘metodo Conte’ per restare in alto
Fatto sta che il 2-0 contro il Monza ha rimesso gli azzurri in cima alla classifica come non succedeva dall’ultima giornata del trionfale campionato del terzo scudetto. Si potrebbe quindi pensare che il problema più urgente sia come tenere a bada l’euforia, ma qualcosa sembra essere cambiato anche sotto questo punto di vista e non solo perché si sta parlando della città regina della scaramanzia.
Il tweet di De Laurentiis al termine della gara contro il Monza, “Per scaramanzia non diciamo nulla”, con tanto di emoticon con il sorriso, non ha infatti fatto cadere… in trappola Conte. Gli applausi ritrovati del Maradona rappresentano un ottimo balsamo per lavorare in settimana, ma soprattutto per correggere ciò che si può e si deve fare meglio. Parole e musica dello stesso tecnico salentino, che ne ha viste troppe per cullarsi dietro un primato provvisorio.
Niente coppe e rosa di qualità: perché Napoli può tornare a sognare
“Noi alimentiamo i sogni, ma io guardo la realtà e non dobbiamo fare voli pindarici” si è precipitato a dire Conte dopo aver steso i brianzoli con un gol per tempo. Chissà quanto questo basso profilo piacerà ai tifosi, ma è un dato di fatto che il pragmatismo di Conte ricordi da vicino quello di Spalletti che, a partire dalla seconda stagione a Napoli, ha imparato anche ad “allenare” i media.
Certo, le possibilità per sognare ci sono tutte grazie a diversi fattori. Giocare una volta alla settimana e stare a guardare, ma solo per quest’anno, le altre faticare nella nuova super Champions potrà permettere a Conte di distribuire i carichi di lavoro e soprattutto di vedere sempre in campo una squadra aggressiva e affamata. Il nuovo 4-3-3 adottato dalla partita contro la Juventus sembra far pensare che la formazione titolare sia stata scelta, con un solo ballottaggio che potrebbe rinnovarsi di partita in partita, quello tra Neres e Politano sulla destra, con l’italiano che potrebbe farsi preferire grazie ad una superiore attitudine difensiva. Il brasiliano dovrà quindi rincorrere, ma con Conte tutto è possibile. Il resto il tecnico lo ha già detto a chiare lettere: la formazione domenicale sarà scelta proprio in base al rendimento della settimana. Per poter esultare tutti insieme a maggio…