“Non posso negarlo”: Vlahovic sputa il rospo | “Allegri? È andata cosi”
Cambiano gli allenatori, ma Dusan resta il centro di gravità dell’attacco della Juve. Per il serbo è tempo di progetti e di… frecciate.
Thiago Motta il “mangia-centravanti”. La carriera da allenatore dell’italo-brasiliano è ancora agli inizi, eppure l’ex regista di Barcellona, Inter e nazionale italiana ha già capito quanto sia difficile staccarsi di dosso le etichette spesso frettolose appiccicate dagli addetti ai lavori.
Quella di cui sopra oltre che affrettata è anche pericolosa, dal momento che nel calcio le voci girano rapidamente e il rischio è quindi quello di crearsi una reputazione negativa, con tutte le conseguenze del caso a vari livelli, dal mercato alla gestione degli spogliatoi.
Fatto sta che sono bastate le incomprensioni avute da Thiago con Mbala Nzola allo Spezia e con Marko Arnautovic a Bologna per far pensare che Motta non veda centrale nel proprio calcio la figura del centravanti classico. Poi, siccome sono sempre tre indizi a fare una prova, ecco il colpo di fulmine in rossoblù con Joshua Zirkzee.
L’olandese ora al Manchester United è tutto tranne che un 9 classico e guarda a caso con i suoi ricci a svolazzare l’attacco rossoblù ha iniziato a girare a meraviglia, ma soprattutto in modo imprevedibile e funzionale con benefici evidenti per tutta la squadra. E vai con la letteratura sulla presunta allergia di Motta ai centravanti tradizionali.
Thiago Motta-Vlahovic e quelle (difficili) prove di convivenza
Naturale che subito dopo l’approdo del nostro sulla panchina della Juventus e una volta accertato che la rivoluzione operata sul mercato dai bianconeri non avrebbe riguardato Dusan Vlahovic la domanda sorgesse spontanea: “Come sarà la convivenza tra DV9 e Motta?”. Thiago non è certo uno che si fa condizionare dai giudizi (preventivi), così il cambio “shock” del serbo all’intervallo contro il Napoli ha fatto lievitare il caso.
Che tuttavia caso non sarà, dal momento che Dusan è e resterà il riferimento dell’attacco della Juventus, dal momento che Motta sa adattare il proprio calcio ai giocatori a disposizione e che il rapporto tra i due sia tutt’altro che conflittuale, anzi di reciproca stima. A confermarlo, dopo le parole al miele che Thiago rivolge al proprio attaccante in ogni conferenza, è stato proprio Vlahovic in un’intervista rilasciata a Dazn. Nella quale l’ex Fiorentina ha anche parlato a cuore piuttosto aperto di ciò che non andava durante la gestione Allegri.
Vlahovic tra passato e futuro: la carezza a Motta e la stoccata ad Allegri
“Mi sto trovando a mio agio in questo nuovo stile di gioco perché è più adatto alle mie caratteristiche” il primo “affondo” di Vlahovic, che elogiando il nuovo mister manda una frecciata indiretta al precedente. Arrivato a Torino nel gennaio 2022, Dusan ha vissuto da protagonista gli ultimi due anni e mezzo dell’Allegri-bis, nel complesso soddisfacenti sul piano dei risultati rispetto agli obiettivi di partenza, ma non esaltanti dal punto di vista della manovra di squadra.
“Mi sono sempre messo a disposizione del mister Allegri e ho sempre fatto con piacere tutto quello che mi ha chiesto” ha tuttavia tenuto a specificare il serbo, che in effetti al netto di qualche sostituzione incassata con nervosismo ha sempre avuto, almeno in pubblico, un buon rapporto professionale con il tecnico livornese. Quello con Thiago sembra anche migliore, ma per renderlo perfetto servono buone prestazioni e gol, dopo che si sarà completata la conoscenza reciproca. E chissà che a tutto questo non contribuisca anche il rinnovo del contratto di Dusan, in scadenza il prossimo giugno. “È un obiettivo, lo faremo” ha assicurato Cristiano Giuntoli. Dentro e fuori dal campo, sono tutti al lavoro per Vlahovic. E per allontanare i luoghi comuni…