Sinner perde la pazienza e sbotta a muso duro: basta chiacchiere, va fatta una scelta
Il rush finale di un anno solare già indimenticabile è alle porte e il numero 1 del mondo si sbilancia: le sue parole scuotono il circuito.
Il magico 2024 di Jannik Sinner è ancora lontano dal concludersi. Il calendario dice che alla fine dell’anno solare mancano solo tre mesi, ma in ambito tennistico 90 giorni possono anche essere infiniti. Soprattutto in un’epoca nella quale non c’è settimana senza un torneo da qualche parte del mondo.
Ben per gli appassionati, un po’ meno per i protagonisti, chiamati a notevoli sforzi fisici per rispettare il proprio calendario, stilato con cura insieme ai tecnici a inizio stagione. E si sa, più forti si è, maggiore è la possibilità di doverlo modificare in corsa, quel calendario, perché gli organizzatori di tutti i tornei fanno sempre il possibile per avere i più forti nelle proprie entry list.
Sinner chiuderà il 2024 al primo posto del ranking ATP, posizione guadagnata lo scorso 10 giugno. Era, quello, un periodo particolare dell’anno per Jannik. Paradossalmente il meno felice, tra l’infortunio all’anca che gli impedì di partecipare agli Internazionali di Roma e al Roland Garros e il black out fisico che lo condizionò a Wimbledon, dove la corsa si interruppe già ai quarti contro Medvedev.
Eppure le disavventure di Carlos Alcaraz spianarono la strada all’altoatesino, pur reduce da uno swing sulla terra tutt’altro che memorabile. Il primato del ranking sembra in cassaforte per almeno qualche mese, ma Sinner non ha alcuna intenzione di abbassare la guardia in vista degli ultimi appuntamenti della stagione, con un paio di settimane già cerchiate in rosso da tempo.
Tennis, calendario troppo fitto? Parola ai big
Le ATP Finals a Torino e la Final Eight di Coppa Davis a Malaga rappresentano tornei ai quali l’azzurro tiene in modo particolare, alla luce del profondo attaccamento alla propria nazione. Difendere la Davis vinta lo scorso anno è un obiettivo, così come vincere il primo titolo in Italia, chiudendo di fatto un cerchio apertosi nel novembre scorso, con la cavalcata torinese fino alla finale.
Prima, però, c’è da onorare l’ATP 500 di Pechino, del quale Sinner è campione in carica. Per la serie, appunto, come non fermarsi mai e provare a essere sempre competitivi”. Un’equazione irrisolvibile, almeno secondo una parte dei big del circuito. A partire dallo stesso Alcaraz, che alla vigilia del torneo cinese ha pizzicato l’ATP sottolineando come il calendario sia troppo fitto, con possibili conseguenze negative sulla salute dei giocatori: “Vorrei prendermi dei giorni per me – ha detto lo spagnolo – Ma non posso, devo allenarmi e giocare. Anche se non sono sempre motivato a farlo”. Un parere diverso rispetto a quello di Sinner…
Alcaraz-Sinner, botta e risposta sul futuro del tennis: la rivalità prende quota
Interrogato sul tema alla vigilia del via del torneo pechinese, infatti, Jannik ha preso le distanze dalle dichiarazioni di Alcaraz. Del resto, si sa, il numero 1 del mondo è animato da una grande passione per il tennis che gli impedisce di vedere lo sport solo come un lavoro…: “Il calendario è sempre più lungo, è vero, ma bisogna scegliere. Ci sono tornei obbligatori, ma un giocatore non deve giocare per forza”.
Una risposta in punta di fioretto, quindi, senza citare direttamente il punto di vista del “grande avversario”: “Io per esempio sia quest’anno che l’anno scorso ho saltato alcuni tornei perché volevo allenarmi” ha chiosato Sinner. Il rapporto con Alcaraz resta buono, anche se essenzialmente professionale. Non siamo certo, almeno al momento, ai livelli delle grandi rivalità della storia, su tutte quella tra Jimmy Connors e John McEnroe, ma i due golden boys del tennis mondiale non potrebbero essere più diversi. E ora iniziano anche a fare poco per nasconderlo…