Vittoria europea e altra medaglia nel palmares dei record: un altro passo nella storia l Cresce il rimpianto tra i tifosi
Le coppe europee ’24-25 hanno preso il via: nuova formula, ma i protagonisti più amati sono sempre gli stessi. In campo e in panchina.
Le Coppe logorano chi le gioca. O no? L’inizio della stagione calcistica 2024-’25 ha puntualmente riportato d’attualità una discussione sempreverde. Non disputare le competizioni europee per una stagione per un club abituato a farlo rappresenta un vantaggio oggettivo?
Se si parla con i proprietari dei club non si può certo sperare di trovare larghi sorrisi quando di fronte c’è un’annata senza gli incassi garantiti dalle sempre più ricche coppe europee. Tra botteghino, diritti tv e sponsor una campagna continentale medio-lunga può anche salvare un intero bilancio.
Dall’altra parte è innegabile come per un allenatore non avere impegni infrasettimanali possa trasformarsi in un trampolino per lottare per il titolo nazionale. Chiaro che si tratta solo del classico caso di necessità-virtù. Ogni tecnico punta infatti ad essere protagonista anche nelle coppe, pertanto la stagione successiva all’annata-no nella quale non si è riusciti a strappare il pass per l’Europa deve essere letta come un una tantum.
Il caso della Juventus 2023-’24 è stato paradigmatico. I bianconeri di Allegri non sono riusciti a capitalizzare la stagione di assenza forzata dalle coppe, restando in corsa per lo scudetto solo per un girone, salvo poi crollare a febbraio, proprio quando quel (teorico) vantaggio rispetto all’Inter avrebbe dovuto prendere forma.
Ancelotti, Mourinho e quelli che… preferiscono le coppe
Capiterà lo stesso al Napoli di Antonio Conte? Il tecnico salentino ha un precedente benaugurante proprio alla guida della Juventus nel 2011, ma si sa come ogni stagione faccia storia a sé. Così come ogni allenatore ha il proprio punto di vista, compresi coloro che alle Coppe non sanno proprio rinunciare. E che in Europa sanno solo vincere o quasi.
L’elenco è lungo e comprende solo nomi di top manager già nella storia grazie ai tanti successi conquistati in carriera. Come Carlo Ancelotti e José Mourinho. Il primo non è stanco di accumulare Champions con il Real Madrid, il secondo il pass per la coppa più prestigiosa lo ha visto sfumare in estate con il suo Fenerbahçe, ma si è presto consolato iniziando con il piede giusto l’avventura in Europa League.
Lo Special One dice 9: nuovo record assoluto per Mou. E non è finita…
Lo Special One è sbarcato a Istanbul con l’obiettivo di vincere il titolo nazionale, ma anche di fare più strada possibile in quella coppa già vinta con il Porto nel 2003 e poi sfiorata con la Roma 20 anni più tardi. La prima partita della nuova formula dell’Europa League ha visto il Fenerbahçe piegare per 2-1 il temibile Union Saint-Gilloise. Il modo migliore per dimenticare il pesante rovescio contro il Galatasaray, ora staccatosi in vetta alla classifica della Süper Lig.
I numeri europei di Mou sono quindi in continuo aggiornamento. Unico allenatore in grado di vincere tutte e tre le competizioni continentali attualmente esistenti, il portoghese è nella storia proprio grazie all’inizio della nuova avventura turca, preliminari a parte. Il Fenerbahce è infatti il nono club che Mourinho allena in Europa, dopo Benfica, Porto, Chelsea, Inter, Real Madrid, Manchester United, Tottenham e appunto Roma. Staccato proprio Ancelotti, “fermo” ad otto. E mentre i tifosi della Roma continuano a seguire con affetto le gesta dello Special One e a recriminare sul suo esonero, è facile credere come a José questo ennesimo primato non basti, così come non si accontenti di aver vinto almeno una partita in Europa in tutti i club diretti eccetto il Benfica. La finale di Bilbao è lontana, ma José ha un conto aperto con l’Europa…