La Roma cade a pezzi: perde punti, allenatore, dirigenti e pure Dybala | E non è ancora finita
Resta plumbeo il cielo sulla metà giallorossa della Capitale: tifosi senza certezze, fuori e dentro il campo.
Ivan Juric avrebbe fatto volentieri a meno di scoprire l’implacabilità della Legge di Murphy. “Quando una cosa deve andare male, andrà sicuramente peggio”, ok, ma un pizzico di pietà era auspicabile all’alba di quella che per l’allenatore croato rappresenta la classica occasione della vita, arrivata con modalità del tutto inaspettate.
Il discusso esonero di Daniele De Rossi e il mancato accordo tra i dirigenti della Roma e le prime alternative prese in considerazione dopo il grande strappo hanno infatti spianato la strada all’ex allenatore del Torino, che in estate era stato vicino al ritorno in patria salvo non trovare l’intesa con l’Hajduk Spalato.
La classica porta che si chiude spalancando un portone, per restare in tema di aforismi, ma a Juric sono bastate una manciata di partite per capire come quel portone sia per il momento solo socchiuso e che tanto lavoro non solo sul piano tecnico andrà fatto per accomodarsi nella propria nuova casa professionale.
Dopo il debutto soft contro l’Udinese, spazzata via nonostante il clima di contestazione sugli spalti, le partite contro Athletic Bilbao e Venezia sono servite al successore di DDR per conoscere il materiale a disposizione, ma anche per comprenderne la fragilità, che si uniscono alle già note difficoltà di natura ambientale.
Roma, guai senza fine: tifoseria in fermento e spunta l’emergenza-infortuni
Quello che sarebbe potuto essere un vantaggio per Juric, ovvero giocare in casa le prime tre partite della propria gestione, si è trasformato in un’arma a doppio taglio alla luce del fermento che si respira all’interno della tifoseria giallorossa. Il “fantasma” di De Rossi aleggia infatti ancora, più tra i sostenitori che nello spogliatoio, e si unisce alla tensione dettata dall’incertezza societaria, tra un organigramma pieno di vuoti da colmare e l’ingresso dell’Everton nella galassia Friedkin.
Un evento, quest’ultimo, che non fa certo dormire sonni tranquilli a chi ha la Roma nel cuore, considerando che già prima di sbarcare in Premier League i proprietari del club giallorosso non brillavano per… presenzialismo, fisico e comunicativo. Problemi che al momento non preoccupano Juric, alle prese, appunto, con un altro fantasma. Quello di… Murphy, leggi infortuni in serie.
Juric, spuntano i primi problemi: la difficile gestione di Paulo Dybala
La precoce uscita dal campo di Paulo Dybala nella prima stagionale in Europa contro l’Athletic è stato infatti l’ennesimo campanello d’allarme sulla stabilità fisica della Joya. “Paulo va gestito” aveva dichiarato Juric alla vigilia. Peccato che il tecnico croato non abbia fatto in tempo a farlo, dal momento che il risentimento al flessore avvertito dall’argentino è arrivato improvviso ad inizio ripresa.
La sostituzione precauzionale, insieme a quella di Zeki Celik pochi minuti dopo, ha influito sulla tenuta generale della squadra, complice l’impatto non esaltante dei subentranti. Vero che l’alternativa a Dybala in rosa c’è e pure di qualità, Matias Soulé, ma Paulo è l’idolo incontrastato dei tifosi e in un momento di forte incertezza la sua presenza rende tutto più semplice. Sul piano tecnico ed ambientale. Se non ci sono punti di riferimento in società, bisogna cercarli in campo…