Shock in campo: scontri, fumogeni, horror tra tifosi, sembra una guerra e le immagini diventano virali
Ancora uno sconcertante episodio di violenza turba il fine settimana calcistico: nazione e partita incriminata lasciano tutti senza parole.
Calcio e violenza. Il binomio più orribile e inaccettabile per lo sport più popolare al mondo non sembra potersi spezzare. Passano gli anni, ma le scene che spediscono il pallone in copertina per le peggiori tra le ragioni continuano inspiegabilmente a fioccare.
Psicologi e sociologi di fama hanno provato, vanamente, a individuare le ragioni per le quali il calcio continui a prestare da decenni la propria immagine a spettacoli così censurabili, che in particolare nell’era dei social, in cui tutto è visibile a tutti, rischiano di allontanare svariate migliaia di potenziali appassionati.
Proprio la grande popolarità del movimento e i sempre crescenti interessi di natura economica che gravitano attorno al calcio, che nei paesi più industrializzati rappresenta ormai da tempo una delle voci più importanti del Pil, può essere una spiegazione. Ma ovviamente non può mai diventare una giustificazione.
Una retrocessione o una mancata qualificazione ad una coppa possono spostare bilanci già gravati dall’enorme costo della “mano d’opera”. Da qui la tensione che si respira dentro ai campi già quando la stagione è agli esordi e una sconfitta rischia di determinare già le sorti di qualche allenatore.
Torna la paura negli stadi: il derby si trasforma in un incubo
Se questo può però riguardare le ormai sempre più frequenti risse tra giocatori, o le immancabili proteste nei confronti degli arbitri, il discorso cambia se si passa ad analizzare quello che accade sugli spalti. Laddove trovano spazio i tifosi, coloro che durante i 90 minuti di una partita non si giocano nulla se non la propria passione.
Che sia Italia, Europa o resto del mondo gli stadi non smettono di essere una zona franca nella quale sfogare la rabbia per un risultato negativo o per esprimere la rivalità nei confronti della tifoseria avversaria. Le ultime immagini in tal senso arrivano da un paese storicamente lontano da simili becerumi come l’Austria. Il derby tra Rapid e Austria Vienna ha infatti rischiato di finire in tragedia.
Follia a Vienna: guerriglia durante Rapid-Austria, tragedia sfiorata
Al termine di un match nel quale la tensione non era mancata, e vinta 2-1 dai padroni di casa, sugli spalti si è infatti scatenato l’inferno, causato da un fitto lancio di petardi e razzi da parte dei tifosi di casa verso il settore ospiti, andando anche a sfiorare la porzione di stadio occupata da famiglie innocenti e sconvolte con bambini al seguito. La reazione è stata pressoché immediata, con i tifosi dell’Austria a forzare i varchi del proprio settore per andare a vendicarsi. Momenti di panico e terrore totali, gestiti a fatica dalle forze dell’ordine e documentati dai video diventati virali in rete già dopo poche ore.
Il fatto che non ci siano state vittime o feriti gravi non basterà ovviamente al Rapid per evitare sanzioni pesanti, alla luce del fatto che il club era già osservato speciale dopo gli incidenti avvenuti nel derby dello scorso febbraio. “È scioccante che tali tafferugli si verifichino in un paese come l’Austria” le parole dell’allenatore dell’Austria Vienna Stephan Helm. Lo sgomento collettivo va però purtroppo più piano rispetto al deflagrare della deriva.