Mi tappo le orecchie, ma di certo non per i fischi: il motivo è incredibile e l’Olimpico dà l’esempio
Clima teso in casa Roma dopo l’esonero di De Rossi: la contestazione infuria, ma un leader dello spogliatoio va controcorrente.
Contestati si vince. La Roma brinda al primo successo di un inizio di stagione ben più sofferto rispetto a quanto le previsioni di fine agosto, pur non entusiastiche, lasciavano presagire. Il 3-0 all’Udinese è però arrivato al termine di un pomeriggio a dir poco kafkiano.
Per la prima volta non sold out dopo 58 partite di fila senza che ci fosse uno spazio vuoto in tribuna, l’Olimpico ha festeggiato con moderazione la vittoria sull’ex capolista della Serie A. Non poteva essere altrimenti al termine di una settimana segnata dall’esonero-shock di Daniele De Rossi.
Le modalità, più ancora che la decisione in sé assunta dai Friedkin, hanno ferito l’intero emisfero giallorosso della città e tutti i tifosi della Roma sparsi nel mondo. A condire il tutto la sofferenza interiore con la quale l’ex capitano ha incassato il benservito, con quell’amara frase rivolta alle maestranze di Trigoria: “Qui non mi vedrete più”.
Può una storia d’amore e di fedeltà così bella e rara nel calcio di oggi essersi spezzata per sempre in un modo così crudele? Tutto fa pensare che sia così e allora i tifosi della Roma hanno individuato i “colpevoli”. La società in primo luogo, dalla proprietà all’ex Ceo Lina Souloukou, ma senza trascurare il “ruolo” avuto dai giocatori.
Roma-Udinese, va in scena la contestazione: (quasi) tutta la vecchia guardia nel mirino
Così la prima dell’era Juric è trascorsa tra una protesta e l’altra. Curva Sud deserta per i primi 30 minuti e poi fischi assordanti per i simboli della vecchia guardia, identificati come coloro che non hanno saputo impedire i due esoneri quasi in successione che hanno ferito la gens romanista: De Rossi e in precedenza José Mourinho.
Bryan Cristante e Lorenzo Pellegrini sono stati tempestati ad ogni tocco di palla e al momento dell’uscita dal campo. Non così è andata per Gianluca Mancini, che sembra essere diventato l’idolo incontrastato dei tifosi della Roma insieme a Paulo Dybala. Marcatori a parte il difensore della nazionale è stato il vero protagonista della partita contro l’Udinese, anche grazie a un gesto molto nobile compiuto prima del via del match.
Il grande cuore di Gianluca Mancini: il gesto che commuove i tifosi
Mancini è infatti entrato in campo con delle cuffie nelle orecchie. Sulle prime si era pensato alla volontà di isolarsi dall’annunciata contestazione rivolta alla squadra al fine di non perdere la concentrazione in vista della partita. Sono bastati però pochi minuti per capire che il motivo era un altro. Per mano di Gianluca c’era infatti un bambino a propria volta con le cuffie.
Per il piccolo, tuttavia, non è stata una scelta “alla moda”, trattandosi di un non udente, protettosi così dal frastuono dello stadio. Mancini ha quindi voluto mettersi alla pari con quello che oggi è un bimbo, ma che domani sarà un uomo assai meno fortunato di lui. Un momento di profonda umanità da parte di un giocatore spesso nel mirino per atteggiamenti sopra le righe in campo, ma che ha voluto regalare qualche indimenticabile minuto di serenità ad un giovane e particolarissimo tifoso.