Volandri, che tensione e che polemiche: nessuno rischia quanto lui | Taglia e cuce i nomi, se sbaglia sarà l’unico colpevole
Le Final Eight di Coppa Davis si avvicinano: Italia squadra da battere, ma cresce l’attesa per le convocazioni. Il capitano è già nel mirino.
Il mestiere più difficile nel mondo dello sport? Quello del selezionatore. In particolare se si ha la fortuna di guidare formazioni molto competitive, in cui regna l’imbarazzo della scelta al momento di definire chi mandare in campo o semplicemente chi inserire nel gruppo.
Quanto cambi la vita nel passaggio da giocatore a allenatore è comunque un concetto noto e sperimentato sulla propria pelle anche da chi in campo è stato un campione. Sembra essere il ritratto dell’ingrato compito del commissario tecnico di una squadra di calcio. Ma il concetto è estendibile a tanti altri sport, compresi quelli individuali.
Nel calcio, ma anche nel ciclismo, nello sci o nel tennis e in generale in tutti quelle discipline individuali nei quali, anche solo una volta l’anno, bisogna giocare di squadra. Nello sport della racchetta questo succede in Coppa Davis. L’edizione 2024 della competizione a squadre più antica del mondo vivrà la sua fase decisiva dal 19 al 24 novembre a Malaga, teatro ormai abituale della Final Eight.
L’Italia campione in carica, nonché paese trainante del tennis mondiale grazie ai sette giocatori nei primi 100 posti del ranking ATP, guidato da Jannik Sinner, sembra avere tutte le carte in regola per ripetersi. Come sempre, però, oltre alle qualità individuali conteranno altri fattori. A partire dallo stato di forma del momento, senza dimenticare le scelte del capitano non giocatore.
Coppa Davis, il ritorno dei big: chi farà spazio a Sinner e Musetti?
A Filippo Volandri, ct dell’Italtennis dal, è bastato poco per capire quanto il prestigioso ruolo del quale è stato investito sia ben più delicato rispetto ad avere in mano racchetta e pallina. Con un potenziale così elevato da gestire, ogni scelta può trasformarsi in un boomerang. Ogni capitano potrà convocare cinque giocatori per le Finals, ma con la possibilità di cambiarli liberamente fino a 24 ore prima dell’inizio.
Dopo essersi affidato ai rincalzi nel round robin di Bologna per Malaga Volandri è pronto a riabbracciare i big. Ovvero Sinner e Lorenzo Musetti, reduce dal bronzo olimpico e in precedenza dalla semifinale di Wimbledon e in generale da una stagione magica. I due big del tennis italiano avevano la necessità di rifiatare, ma in Spagna sono pronti per riprendersi i due posti in singolare.
L’Italtennis e il “rompicapo” doppio: Volandri ha l’imbarazzo della scelta
Dovendo tuttavia affrontare, si spera, quarto, semifinale e finale in meno di cinque giorni, potrebbe essere necessario gestire le forze. Considerando anche il fatto che Sinner sarà reduce dalle ATP Finals. Possibile quindi che a Jannik venga risparmiato almeno il quarto di finale. In quel caso, chi al suo posto? Matteo Berrettini è stato il trascinatore a Bologna e ha dalla propria l’esperienza. Le alternative però bussano alla porta, dalla certezza Matteo Arnaldi ai rampanti Flavio Cobolli, subito vincente all’esordio, e Luciano Darderi. Senza dimenticare Lorenzo Sonego.
Il torinese può tornare utile anche per il delicatissimo doppio, che con la nuova formula potrebbe risultare decisivo. Qui per Volandri non ci sono certezze, tante sono le coppie possibili. Sinner-Musetti rappresenta quella dei sogni, ma Jannik ha fatto bene anche insieme allo stesso Sonego. Il tutto senza dimenticare specialisti come Andrea Vavassori e Simone Bolelli, la cui convocazione non è però sicura. Dando infatti per scontate le chiamate di Sinner, Musetti e Berrettini, il dubbio è a chi affidare le altre due maglie. Se Volandri sceglierà Vavassori ci sarà anche Bolelli e viceversa. Se invece uno dei due sarà tagliato potrebbe esserci spazio per Sonego e uno tra Arnaldi e Cobolli, ma il doppio potrebbe perdere tanto. Dilemmi da ct al bivio e rassegnati al proprio destino: osannati se vincenti, processati se perdenti.