Morire per una partita di calcio: sgomento e lacrime in tutta Italia, e c’è chi se la prende con lui
Perdere la vita in tenera età per un assurdo incidente: un intero paese sotto shock, ma spunta una polemica inaspettata.
Cambiano i tempi, cambia la società. Tuttavia diventare calciatore è il sogno di quasi ogni bambino. Oggi come ieri. Certo, non si vive più negli anni ’80, quando le imprese dei campioni del pallone erano trasmesse in tv solo occasionalmente, rendendo ancora più iconica questa professione.
Anche i guadagni non sono quelli di allora, ma a muovere la fantasia e i sogni dei giovani appassionati di calcio non sono certi motivi economici. Il calcio è uno degli sport più semplici da praticare. Una volta bastava un pallone fatto da stracci e due porte improvvisate e ci si poteva cimentare ovunque.
Sul cemento o per la strada, magari nei mitici campetti dell’oratorio. Scenari oggi quasi introvabili, sia perché le strade sono sempre più pericolose, sia perché in questi “contesti” non si gioca quasi più. Appena un ragazzo mostra di saperci fare con un pallone, infatti, i genitori lo portano alla scuola calcio del paese, sperando di far iniziare al proprio figlio un percorso virtuoso.
Giusto, ma fino a un certo punto, dal momento che fino a quando si è bimbi il calcio deve restare un divertimento anche se le qualità tecniche già si intravedono. Per fortuna qualche ragazzino giocare con gli amici ai campetti del paese si intravede ancora e il fatto rappresenta paradossalmente una notizia. Anche perché troppo spesso questi eventi si trasformano in tragedia.
La tragedia di Ozieri: morire a 9 anni giocando a calcio nel 2024
Questo è ciò che è accaduto a Ozieri, piccolo centro del sassarese, dove nella serata di lunedì 16 settembre ha tragicamente perso la vita Gioele Putzu. Il bimbo di 9 anni è stato inspiegabilmente travolto e ucciso dal crollo di una porta mentre giocava a calcio con gli amichetti presso il campo sportivo comunale ‘Meledina’.
La disperazione e l’incredulità della famiglia viaggiano in parallelo con le indagini, fatte immediatamente partire dalla Procura di Sassari e condotte dai carabinieri della Compagnia di Ozieri, che già l’indomani mattina sono tornati sul luogo della tragedia per sequestrare la porta mobile, del tipo di quelle usate per le partite di calcetto o gli allenamenti. La salma di Gioele è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Sassari, dove sarà eseguita l’autopsia. Allo sconcerto, però, in paese si accompagna una sgradevole polemica.
Bimbo morto in Sardegna, il concerto di Fedez non si ferma: è bufera
Nella stessa serata in cui è avvenuta la tragedia, infatti, a Ozieri era in programma il concerto di Fedez nell’ambito della festa patronale in onore della Beata Vergine del Rimedio. L’evento si è svolto regolarmente, ma il rapper e le istituzioni locali sono stati travolti dall’indignazione di migliaia di persone che si sarebbero aspettate la cancellazione dell’evento e che, via social, si sono scagliati contro il cantante.
A poco è bastato a Fedez chiedere ed ottenere un minuto di silenzio in memoria di Gioele prima del via dello spettacolo. “Visto il gran flusso di persone, gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l’evento in programma per ragioni di ordine pubblico”, ha invece spiegato il sindaco Marco Peralta.