Baci in tribuna: più ne dai, più sei al centro del gioco | Milan ‘stelle e strisce’ con la Kiss-cam e le ‘sfide’ tra tifosi
La proprietà statunitense dei rossoneri sta provando a stravolgere le abitudini dei tifosi, prima e durante le gare: funzionerà?
The show is show. Che si vinca o che si perda. Ovunque, ma non in Italia, dove pure la cultura della sconfitta non è così radicata, come ci viene spesso ricordato da Arrigo Sacchi. L’ex allenatore del Milan ed ex ct della nazionale italiana non perde occasione per sottolineare quanto il calcio nostrano sia carente sotto il profilo dei valori dello sport.
Certo, giudicare quando si è passati dall’altra parte della barricata, quella degli opinionisti, può essere più facile. Perché quando lo sport e il calcio in particolare, ovvero “la cosa più importante tra quelle meno importanti”, per ricordare un altro aforisma sacchiano, li si vive dall’interno o con addosso il fuoco (non moto sacro…) del tifo, il punto di vista può essere molto diverso.
Gli esempi sarebbero tanti, ma senza andare troppo indietro nel tempo è sufficiente tornare alla prima, terribile notte vissuta dal Milan nella nuova Champions League. Il 3-1 interno contro il Liverpool non ha rappresentato certo il debutto migliore per un club che ha questa competizione nel proprio Dna e che proprio martedì 17 settembre ha inaugurato la nuova e rivoluzionaria formula.
Dominati sul piano tecnico e anche caratteriale, i giocatori di Fonseca sono usciti dal campo venendo pesantemente contestati dai tifosi. Gli stessi che pochi giorni prima avevano fatto sparire in poche ore i biglietti per un’altra prima volta assoluta, quella del pub all’interno del Meazza. Un’idea fortemente americana, partorita dalla proprietà a stelle e strisce del club, e che sembrava essere piaciuta ai 150 fortunati in possesso di “Club 1899″, la tipologia di biglietto più esclusiva e cara dello stadio.
Milan, San Siro… all’americana: con RedBird cambia tutto
Facile tuttavia immaginare che già all’intervallo il locale fosse semideserto o quantomeno popolato da cuori rossoneri non in vena di bere (se non per dimenticare…) e di discutere amabilmente, visto l’andamento del match. Già, perché nello sport la fortuna di ogni novità, soprattutto di quelle che non fanno parte della cultura di un popolo, dipende strettamente dai risultati del campo.
Un po’ come l’andamento in borsa di un club calcistico è legato a tante variabili, ma con in testa l’esito delle partite, anche lo stravolgimento delle abitudini dei tifosi allo stadio rappresenta una sfida tutta da vincere per le tante proprietà straniere sbarcare in Italia. In questo senso i vertici di RedBird hanno da subito anticipato di voler far convivere sport, spettacolo e lifestyle, anche durante le gare. Da qui ecco l’idea degli intervalli ad alto contenuto di intrattenimento, già sperimentati in questo inizio di stagione.
Intrattenimento allo stadio? Ok, a patto che si vinca…
Durante il match contro il Venezia San Siro si è trasformato in una vera e propria arena stile Nba, con lo speaker impegnato nel coinvolgere i tifosi in sfide a suon di decibel tra settori opposti o a lanci improvvisi di magliette dal campo per un fortunato spettatore. O ancora a giochi di luce o a un florilegio di inquadrature a tifosi invitati a mettere le mani a forma di cuore. Esperimento riuscito, grazie però soprattutto all’andamento del match… E chissà che non si arrivi alle famose ‘kiss cam’ tanto di moda negli Usa
Anche l’Inter, che in mani statunitensi è appena passata, si dedicherà a questi esperimenti, almeno a quello del pub. Per gli altri si valuterà, magari anche in base al rendimento della squadra. Comunque non tutti i tifosi del Milan sono stati conquistati dalle novità. Perché i trapianti di cultura, quando si parla di calcio in Italia, vanno maneggiati con molta cura e seguendo l’umore dei tifosi. Anche il più bizzarro degli esperimenti può attecchire. A patto che la squadra vinca…