Roma, la verità del ribaltone: De Rossi esonerato per questo I I Friedkin ci mettono la faccia ma non le parole: erede scelto, tifosi spaccati e furiosi
Il nuovo colpo di scena sulla panchina giallorossa scuote l’intero mondo del calcio: cosa c’è dietro e come sarà il futuro della Roma.
Otto mesi dopo il pianeta Roma torna al punto di partenza. Con le medesime modalità che avevano accompagnato il primo ribaltone. L’avventura di Daniele De Rossi sulla panchina giallorossa è durata meno di 300 giorni. L’erede di José Mourinho è stato infatti esonerato nella mattinata di mercoledì 18 settembre.
La fredda nota del club è uscita sul sito ufficiale alle 9.15 di quello che sembrava poter essere un giorno normale di avvicinamento alla prossima sfida contro la rivelazione Udinese, in programma domenica alle 18. “La decisione del Club – si legge – è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio”.
Esplicitate chiaramente, quindi, le motivazioni di una decisione che chiama in causa i numeri, ma non solo. Il peggior inizio di campionato vissuto dalla Roma da 23 anni a questa parte, con appena tre punti in quattro partite e nessuna vittoria, ha rappresentato un campanello d’allarme che la famiglia Friedkin non ha voluto sottovalutare, proprio alla luce del fatto che la stagione ha appena preso il via.
Chiaro quindi il segnale di rottura rispetto a quanto avvenuto lo scorso 16 gennaio, quando Mourinho fu sollevato dall’incarico dopo la sconfitta contro il Milan, a girone di ritorno già iniziato e con una classifica già piuttosto compromessa. Ora è tutto diverso, perché dopo una campagna acquisti così dispendiosa la proprietà si è ritrovata a gestire un altro avvio negativo, non solo dal punto di vista dei risultati.
Dall’illusione al crollo: Roma, la breve storia della gestione De Rossi
Sul piano tattico, infatti, De Rossi non è riuscito a dare subito un volto riconoscibile ad una squadra che ha comunque subito importanti cambiamenti sul mercato proprio negli ultimi giorni della sessione. Qui però entrano in ballo le giustificazioni per l’ex centrocampista, per il quale tutto l’ambiente del calcio si aspettava più pazienza anche alla luce del fatto che De Rossi stava affrontando la prima vera esperienza della carriera di allenatore, il cui trend era però in picchiata già da diversi mesi.
Dopo l’inizio sprint dello scorso inverno con otto vittorie nelle prime 10 partite, con la conseguente rimonta fino ai margini della zona Champions, la squadra aveva subito una chiara involuzione sul piano dei risultati, ma anche del gioco. La Roma dominante delle prime uscite della nuova gestione ha lasciato il passo ad una squadra più timida, con qualche equivoco tattico di troppo in tanti reparti, evanescente sottoporta quanto distratta in fase difensiva.
Roma, via al dopo De Rossi: scelto l’erede, tifosi delusi
Al bilancio di una sola vittoria nelle ultime sei partite dello scorso campionato si aggiungono quindi i tre pareggi e il ko contro l’Empoli del primo scorcio della nuova Serie A. Abbastanza per convincere il club anche a rinnegare quel rinnovo fino al 2027 fatto firmare a De Rossi prima dell’estate. A far precipitare la situazione è stato evidentemente il pareggio contro il Genoa, tra la gestione dei cambi, il gol incassato al 96′ e l’ingenua espulsione per proteste nel finale subita da De Rossi. Secondo quanto trapela, tuttavia, a determinare la svolta sarebbe stato il precipitare dei rapporti tra il tecnico, i dirigenti e la proprietà, che era sbarcata nella Capitale nella giornata di martedì.
Ufficialmente il club aveva parlato di viaggio programmato per ridare serenità all’ambiente, ma a cambiare lo scenario sarebbe stato un confronto acceso tra De Rossi e il Ceo Lina Souloukou. Così dopo Mourinho il popolo giallorosso perde un altro idolo. Ora però è già futuro e i tifosi, sotto shock, invocano un nome forte. Con Stefano Pioli a un passo dall’Al-Nassr, la società è pronta a virare su Ivan Juric. L’ex tecnico del Torino, secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, è pronto a firmare un contratto fino a giugno con rinnovo automatico in caso di pass Champions. Deluso quindi il popolo romanista che subito dopo l’esonero di De Rossi aveva invaso i social invocando l’arrivo di Massimiliano Allegri, considerato l’uomo giusto per pedigree e personalità. Così non sarà. I Friedkin sono pronti per un nuovo colpo di teatro.