In campo vola di tutto: via alle indagini a tappeto I Fumogeni, scontri e un ferito, gara sospesa: ‘Impossibile continuare’
Il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine non è bastato per prevenire il peggio: momenti di paura durante la super sfida di campionato.
Per la tolleranza zero… ripassare più avanti. Una nuova stagione calcistica è iniziata, ma poco sembra essere cambiato rispetto al recente passato. Nonostante il chiaro avvertimento del designatore arbitrale Gianluca Rocchi, infatti, gli animi in campo continuano a essere molto caldi.
Una delle regole più significative modificate durante l’estate ha infatti riguardato l’ennesimo tentativo di placare le tante proteste che condizionano significativamente le partite del calcio italiano. Per cancellare i famosi e poco gradevoli “capannelli” di giocatori che circondano l’arbitro quasi ad ogni fischio è stata infatti presa una decisione piuttosto forte.
Solo il capitano può rapportarsi al direttore di gara, ovviamente in modo civile. E se a indossare la fascia è il portiere dovrà espressamente essere indicato un “delegato”, nei fatti il vice capitano. Si tratta di niente altro che dell’estensione di un provvedimento Uefa, già visto applicato con severità durante Euro 2024.
Nelle prime giornate della stagione italiana, invece, di severità non se n’è vista molta e le proteste continuano ad imperare, con tutte le conseguenze del caso. Ovvero gare spezzettate, ritmi lenti e spettacolo che ne risente inevitabilmente. Purtroppo, però, non sono stati questi gli unici fatti da condannare nel primo mese di partite ufficiali.
Quando la rivalità parte da lontano: tensione sull’Isola
Anche sul fronte delle tifoserie non sono infatti mancati momenti di tensione, dentro e all’esterno degli impianti. Alcune frange di gruppi organizzati che provocano, quelli rivali che reagiscono ed ecco che pure il regolare andamento delle partite rischia di essere compromesso. Dal momento che, piuttosto misteriosamente, all’interno degli stadi continua ad entrare anche materiale pirotecnico, che sarebbe severamente vietato.
A complicare il tutto è la mappa delle rivalità tra le tifoserie, sempre piuttosto fitta per il calcio italiano. Rivalità che in certi casi tornano a galla dopo anni o che non sono mai sopite. Come quella tra Cagliari e Napoli, i cui tifosi si guardano in cagnesco da quasi 30 anni. Per l’esattezza il casus belli risale al giugno ’97, quando nell’allora San Paolo si giocò lo spareggio salvezza tra il Piacenza e i sardi. All’epoca i tifosi del Napoli si schierarono dalla parte degli emiliani, sulla cui panchina sedeva Vincenzo Guerini, che nella stagione successiva sarebbe divenuto proprio il tecnico degli azzurri. Uno “sgarbo” mai dimenticato dai sardi.
Cagliari-Napoli, caos in campo: partita interrotta
Da allora quindi ogni sfida tra Cagliari e Napoli è ad alta tensione a causa di incidenti piuttosto frequenti. Non ha fatto eccezione la sfida della quarta giornata vinta 4-0 dalla squadra di Conte. Tutto il pre-gara è stato infatti caratterizzato da un clima teso, con un fitto schieramento di forze dell’ordine a scortare l’ingresso dei tifosi del Napoli nel proprio settore della Unipol Domus. La situazione è però precipitata al 26’, quando i tifosi del Cagliari hanno fatto il loro ingresso nello stadio. Un fitto lancio di bottigliette, fumogeni, bengala e bombe carta di cui sono state protagoniste entrambe le tifoserie ha costretto l’arbitro La Penna a sospendere il match per ben otto minuti.
A scatenare il caos, secondo quanto riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, sarebbe stato uno striscione discriminatorio esposto dagli ultras napoletani già al momento dell’arrivo della nave che li aveva portati in Sardegna e poi visto per qualche secondo anche sugli spalti. Gli agenti in tenuta anti-sommossa. hanno provato a riportare la calma, al pari degli stewards, ma purtroppo uno di essi è rimasto ferito, seppur senza riportare gravi danni, al pari di un tifoso del Cagliari. La situazione è rientrata solo dopo diversi minuti, anche grazie ai tentativi di placare gli animi da parte del capitano del Napoli Di Lorenzo e del team manager Oriali. La partita è poi ripresa, arrivando alla conclusione senza altri sgradevoli intermezzi.