Me ne vado un Pochettino negli USA: altro che pensione d’oro, la durata del contratto è un mistero: dentro-o-fuori al 2026
All’ex allenatore del Chelsea spetterà il compito di guidare la nazionale statunitense al Mondiale casalingo: aspettative elevatissime.
Trent’anni fa di questi tempi l’intera comunità sportiva statunitense si interrogava circa il futuro del soccer. Il Mondiale tanto inseguito era stato appena ospitato e il numero di praticanti di calcio nelle scuole iniziava lentamente a crescere. Il lieto fine, tuttavia, non ha mai avuto luogo. Almeno per il momento.
Certo, rispetto a sei lustri fa il calcio è riuscito a fare parzialmente breccia nel cuore di una parte della popolazione e anche a entrare stabilmente nel plan delle high schools, senza però mai neppure andare vicino a insidiare la popolarità delle discipline più amate da decenni, dalla pallacanestro al baseball fino all’hockey. Almeno a livello maschile.
Se infatti il calcio femminile a stelle e strisce è oggi una realtà consolidata, tra le più forti a livello mondiali e tra quelle con il maggior numero di praticanti, il livello del soccer maschile non è salito quanto era lecito aspettarsi per un paese con queste possibilità economiche. “Colpa” anche del mancato traino della MLS, che non è riuscito a ritagliarsi un posto tra le leghe più competitive al mondo.
Il sogno della Lega di riuscire a produrre giocatori in grado di “colonizzare” i principali club europei si è realizzato solo in parte, se è vero che oggi solo poche società di primo piano del Vecchio Continente hanno in rosa calciatori statunitensi. Di riflesso mediocri sono stati i risultati raggiunti dalla nazionale, che ai Mondiali non si è mai spinta oltre gli ottavi di finale, eccezion fatta per il 2002.
Usa verso il Mondiale 2026: nome illustre per la panchina
I quarti di finale raggiunti in Sud Corea e Giappone rappresentano il punto più alto della storia per il Team Usa, che dopo aver raggiunto quello più basso nel 2018 con la mancata qualificazione al Mondiale di Russia si è nuovamente fermata agli ottavi in Qatar. Ora, con un’altra edizione da ospitare, nel 2026 con Canada e Messico, l’asticella delle ambizioni è di nuovo alta.
Così si spiega la decisione di esonerare il ct Gregg Berhalter. In sella dal 2018 all’ex difensore non è bastata la semifinale dell’ultima Copa America per coronare il sogno di guidare la propria nazionale al Mondiale casalingo. Per sostituirlo è stato scelto un nome illustre, quello di Mauricio Pochettino, a propria volta fresco di esonero dal Chelsea.
Mauricio Pochettino diventa ct: “Usa occasione unica”
“È un’avventura unica in un Paese unico – le prime parole di Pochettino, il cui arrivo è stato favorito dalla conoscenza con Matt Crocker, ds della federcalcio Usa ed ex dirigente del Southampton, club dove è iniziata la carriera di allenatore dell’argentino in Premier. L’energia, la passione e la fame di risultati che da sempre caratterizzano questa nazione sono i fattori che mi hanno ispirato a fare questa scelta”. Non è stata resa nota la durata del contratto, ma la mission è chiarissima…
Il tecnico italo-argentino sarà il primo non statunitense a guidare gli Usa dopo Jürgen Klinsmann, ct tra il 2011 e il 2016. La sua esperienza da giocatore, oltre che da tecnico con Tottenham, con una finale di Champions League persa nel 2019, e PSG, sarà la stella polare per i prossimi 18 mesi, da vivere senza impegni ufficiali. A Pochettino il compito di plasmare tra amichevoli e stage il gruppo con il quale tentare di fare più strada possibile nel primo Mondiale della storia a 36 squadre. I picchi di qualità nella rosa non mancano. Il soccer made in Usa ha bisogno di una scintilla per decollare: ora o mai più.