Juve, ha detto no: dietrofront di mercato all’ultimo secondo, non schioda da dov’è. Occasione bruciata, Giuntoli furibondo
Il mercato dei bianconeri si è chiuso con un fuoriprogramma che ha rovinato i piani del club: pronta la strategia per gennaio.
“Nulla è finito fin quando non è finito”. L’aforisma reso celebre dalla leggenda del baseball Yogi Berra è noto a tutti ed è stato perfino trasformato in tormentone televisivo da Gigi Marzullo, solito porre questo interrogativo esistenziale durante le proprie storiche interviste notturne.
Otto parole che possono essere applicate a qualunque campo, dal sentimentale al professionale. Ma anche al calciomercato. Già, perché quando si parla di trasferimenti bisogna andarci piano nel definire conclusa una sessione. Il riferimento è soprattutto a quella estiva prima ancora che a quella invernale, dal momento che anche dopo il gong che pone (porrebbe…) fine a tre, lunghissimi mesi, le postille sono sempre possibili.
Si pensi al mercato degli svincolati, che mai come quest’anno ha coinvolto nomi illustri. Così la Roma ha pescato Mario Hermoso e Mats Hummels per sistemare la propria difesa, mentre il Milan ha solo accarezzato l’idea di ingaggiare Adrien Rabiot. Si pensi però anche alla “moda” sempre più frequente di alcuni mercati che chiudono con una o anche due settimane di ritardo rispetto al resto d’Europa o del mondo.
Giovedì 12 settembre si sono infatti chiuse le liste in Grecia, mentre sabato 14 è toccato alla Turchia. Proprio la Super Lig si è rivelata territorio amico per diversi club italiani alle prese con esuberi più o meno “scottanti”. Il Napoli è infatti riuscito a piazzare Victor Osimhen al Galatasaray, venendo raggiunto poco dopo dal romanista Nicola Zalewski, mentre la Juventus ha ceduto Filip Kostic in prestito al Fenerbahce di José Mourinho.
Juventus, Arthur rifiuta tutte le destinazioni e torna in rosa
Non tutte le ciambelle però riescono col buco, neppure al re incontrastato del mercato estivo 2024, il Managing Director Football della Juventus Cristiano Giuntoli. Il dirigente bianconero ha infatti cercato di piazzare fino alla fine l’ultimo degli “indesiderati” rimasti nella rosa di Thiago Motta, ma ogni tentativo è andato in fumo. Un brutto colpo, più ancora per il bilancio del club, che per il tecnico italo-brasiliano.
Rientrato dal prestito alla Fiorentina, Arthur Melo resterà alla Juventus almeno fino al 1° gennaio. Anzi, con ogni probabilità solo fino a quella data, dal momento che non sembrano esserci possibilità che il regista ex Barcellona emuli Wes McKennie e convinca Thiago a inserirlo nel progetto tecnico della nuova Juventus. Arthur ha rifiutato tutte le destinazioni a mercato italiano chiuso, dalla Grecia alla Turchia, e il club non ha potuto fare altro che reintegrarlo in rosa, al termine di un’estate trascorsa ad allenarsi a parte.
Arthur-Juventus, l’addio è solo rimandato: la situazione
Il centrocampista si è visto pure assegnare un numero, il 18, ed è stato inserito nella lista Champions. Difficile comunque immaginare minutaggio per un giocatore che a Torino arrivò nell’estate 2020 nel famoso scambio che portò a Barcellona Pjanic, ma che in bianconero non ha mai convinto. Riuscita l’operazione rilancio con la stagione in prestito alla Fiorentina, Arthur sfrutterà i prossimi mesi per restare in forma in vista di un probabile ritorno in patria.
A gennaio, infatti, in Brasile il mercato estivo sarà in pieno svolgimento e la sua esperienza potrebbe fare comodo a diverse big del campionato. A patto che il giocatore accetti di abbassarsi l’ingaggio attuale, pari a 5 milioni netti l’anno, inavvicinabile per tutte le big del Brasileirao. La Juventus ha la necessità di liberarsi in via definitiva del terzo stipendio più alto della rosa, in vista della scadenza del contratto del giocatore, fissata a giugno 2026.