Lotito tuona sui diritti tv: le sue parole fanno tremare tutti | Incassi a rischio, senza questo “fattore” il calcio in Italia fallisce
L’interesse verso il calcio non cala, ma gli investimenti delle televisioni si riducono: il presidente della Lazio riaccende il dibattito.
Calcio e tv, storia di un abbraccio ormai inscindibile. Più di 30 anni dopo la svolta coincisa con l’introduzione dell’anticipo del sabato della Serie A e del posticipo della domenica, il presente e il futuro pallone sono strettamente legati al volere e alle disponibilità delle emittenti che trasmettono il romanzo del campionato.
Tante sono le società i cui bilanci dipendono strettamente dalla generosità dei broadcasters, a propria volta legati a doppio filo alla passione dei tifosi e alla volontà degli stessi di sottoscrivere gli abbonamenti in grado di dare vita a quello che è un vero e proprio circolo virtuoso. O vizioso, dipende dai punti di vista, considerando i prezzi in continuo aumento.
Ogni estate il tormentone è lo stesso, con gli appassionati che imprecano contro i rincari ma poi fanno felici le tv e di conseguenza le società, dal momento che i dati sugli abbonamenti non fanno registrare sensibili diminuzioni. Potere della passione per lo sport più popolare del mondo, favorita in parte anche dai vari pacchetti di abbonamenti messi a disposizione per venire incontro alle diverse esigenze e ai diversi interessi degli utenti.
Peccato che a tutto questo non corrisponda un aumento del gettito di milioni nelle casse dei club. Già nell’estate che va a concludersi, ad esempio, si è assistito ad un brusco calo degli incassi per il campionato di Serie B. Dai 43 milioni garantiti lo scorso anno si è quindi passati a poco più di un terzo, con inevitabili e prevedibili conseguenze anche a livello di investimenti sul mercato per i club cadetti.
Diritti tv: incassi in picchiata in Italia, la polemica s’infiamma
E la Serie A? Il concetto vale anche per il piano superiore, sebbene ovviamente si parli di cifre ben differenti. Lo scorso ottobre la Lega ha venduto a Dazn e Sky i diritti per il quinquennio 2024-2029. Le super cifre dei tornei esteri sono lontane, ma anche la stima, evidentemente ottimistica, che era stata fatta ai piani alti della Confindustria del Pallone è stata rivista.
I 900 milioni incassati rappresentano infatti un passo indietro rispetto ai 927,5 percepiti con il bando scaduto al termine del campionato 2023-’24, ma anche una cifra di molto inferiore a quel miliardo di euro indicato come il traguardo minimo all’inizio delle sofferte negoziazioni. Il bando è stato votato a larga maggioranza dei presidenti di Serie A, eppure le voci contrarie non sono mancate.
Il nuovo affondo di Claudio Lotito: il calcio italiano s’interroga
Oltre al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, molto critico subito dopo la chiusura della trattativa, nelle ultime ore a riguardo si è espresso anche il numero uno della Lazio, Claudio Lotito. Intervenuto su Rai 3 durante la trasmissione ‘Filo Rosso’ Lotito ha osservato come il calo dell’interesse e quindi degli investimenti delle tv nel calcio italiano sia legato anche alla qualità del prodotto offerto: “Il calcio oggi svolge un’azione sociale, togliendo dalle periferie i ragazzi. Oggi invece ci sono perlopiù fondi stranieri, che non hanno interesse sociale”.
Rieccolo, quindi, il tema mai tramontato circa il possibile ingresso dei fondi stranieri nel calcio italiano. Per il momento ci si è limitati ai capitali provenienti dalle tante proprietà non italiane, ma quello dei fondi, storicamente osteggiato da Lotito, potrebbe essere un argomento chiave già ben prima della pubblicazione del prossimo bando dei diritti tv.