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Juve, dentro casa c’è un Eldorado: la Next Gen sta sfornando talenti, proventi e capitali inestimabili I Giuntoli si sfrega le mani

Cristiano Giuntoli - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Cristiano Giuntoli – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Archiviato il ciclo dei nove scudetti, il progetto squadra B sta permettendo ai bianconeri di ricreare le condizioni per tornare a vincere.

L’epopea dei nove scudetti consecutivi vinti dalla Juventus tra il 2012 e il 2020 ha segnato un’era per il calcio italiano. Mai prima di quel momento, e chissà se mai ricapiterà, si era assistito a un simile dominio quasi incontrastato, eccezion fatta per qualche scudetto conteso quasi fino all’ultimo.

In realtà neppure in campo internazionale si sono mai registrate strisce così lunghe, essendo i bianconeri riusciti a fare meglio anche dell’Olympique Lione, che nei primi anni 2000 si fermò a sette titoli nazionali francesi consecutivi. Tutto però ha una fine, anche nel calcio e allora ecco che da ormai tre anni la Vecchia Signora non riesce più a inserirsi nella lotta per il vertice.

Il girone d’andata dello scorso campionato ha rappresentato un’eccezione, prima del vero e proprio tracollo subito nella seconda parte della stagione. Del resto lo sport è fatto di cicli e gli stessi tifosi bianconeri lo sanno bene, ricordando un’altra striscia senza successi, dal 1986, anno dell’ultimo scudetto dell’era Trapattoni, al 1995, quando iniziò la trionfale gestione Lippi.

Semmai la bravura di una società consiste nel saper ricostruire nel più breve tempo possibile le condizioni per tornare a vincere, e magari per riaprire un altro ciclo, a prescindere dalla sua lunghezza. Per riuscirci servono mezzi economici adeguati, ma soprattutto idee chiare sul mercato e una buona programmazione.

Juventus, missione nuovo ciclo: l’intuizione che può fare la differenza

Nel calcio moderno che ha visto la scomparsa dei mecenati di un tempo, la Juventus rappresenta una delle ultime “oasi” dal sapore d’antico, dal momento che Exor continua a garantire stabilità economica anche in stagioni di magra. Neppure un ombrello così potente può però bastare per arginare la potenza di fuoco dei fondi di investimento o delle super potenze arabe o qatariote. Da qui la necessità di ingegnarsi e di puntare sui giovani nel lungo periodo.

Così, all’alba dell’ottava stagione dalla sua fondazione, si può sostenere che il progetto Under 23, denominato Next Gen dal 2022, si sia rivelato ben più di una scommessa vincente per il pianeta juventino. Quello che sembrava essere un capriccio dell’ex presidente Andrea Agnelli è diventata una vera e propria intuizione visionaria, che ha già portato incassi preziosissimi, oltre che trasformato interessanti prospetti in potenziali campioni.

Matias Soulé - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Matias Soulé – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Next Gen, la scommessa che ha fatto felice la Juve: tutti i numeri di un progetto vincente

Di più. Il vero e proprio Eldorado di talenti passati dalle mani dei vari allenatori succedutisi, da Zironelli a Pecchia, da Zauli a Brambilla, si è rivelato fondamentale proprio per la ricostruzione del patrimonio tecnico della Juventus, sia attraverso la valorizzazione dei profili ritenuti migliori e pronti per rinforzare la prima squadra, sia attraverso le cessioni, seppur dolorose, di altri elementi.

La stima negli ultimi cinque anni è di un incasso di 158 milioni, 80 nei quali solo nell’estate in corso. Di fatto come la cessione di un top player internazionale, senza però l’onere di avergli dovuto pagare un super ingaggio durante la sua permanenza. Nei mesi scorsi a dire addio è stata la coppia Barrenechea-Iling Junior, valutati in coppia 22 milioni dall’Aston Villa nell’affare Douglas Luiz, ma anche Dean Huijsen al Bournemouth per 15,2 milioni, senza dimenticare ovviamente Matias Soulé, passato alla Roma per 26 milioni e infine Nikola Sekulov, che della Next Gen è il primatista di presenze e di gol, passato a titolo definitivo alla Sampdoria per due milioni. Tutte plusvalenze nette, ottenute per giocatori che in qualche caso potrebbero anche non fare la storia, ma che per il calcio italiano l’hanno fatta eccome, aprendo una strada che sta finalmente venendo percorsa da un numero sempre più consistente di club. Dopo l’Atalanta anche il Milan ha seguito questo virtuoso esempio. Chi si aggiungerà?