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De Laurentiis, Osimhen e il “solito copione”: chi ha vinto e chi ha perso nel tormentone dell’estate

Aurelio De Laurentiis - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Aurelio De Laurentiis – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Dopo il trasferimento in extremis del nigeriano al Galatasaray è tempo di bilanci: la svolta del presidente fa riflettere i tifosi del Napoli.

Uno a uno e palla al centro. Senza vincitori né vinti, come si conviene ad un pareggio al termine di una partita combattuta, nella quale entrambe le squadre hanno avuto occasioni per vincere, senza riuscire a concretizzarle. Sembra il commento ad una partita piena di rimpianti per tutti, ma così non è.

O meglio, sarebbe potuta essere questa l’analisi di Napoli-Parma, qualora la squadra di Conte non fosse riuscita a completare il clamoroso ribaltone nei minuti finali. Sotto di un gol dopo 20 minuti e capace di impensierire la difesa avversaria solo saltuariamente anche dopo l’espulsione del portiere crociato e la sua sostituzione con un giocatore di movimento, il Napoli ha sfiorato lo psicodramma.

Invece in quel caso l’1-1 è durato lo spazio di quattro minuti. Dopo il primo gol azzurro di Lukaku che ha incendiato il Maradona era chiaro che il destino del Parma fosse segnato così l’uomo del destino è stato Zambo Anguissa. La zampata del camerunese su invito di David Neres consentirà a Conte e a tutto l’ambiente di trascorrere una sosta all’insegna della serenità e dell’ottimismo.

Alla voce ambiente va ovviamente incluso anche il presidente Aurelio De Laurentiis. Nonostante la “battaglia” personale del numero 1 azzurro non sia stata vinta. Forse pareggiata, ed ecco il riferimento all’1-1, anche se il colpo di scena finale fa pensare più a un successo ai punti della controparte. Che ha un nome, un cognome e… una maschera ben riconoscibili: quelle di Victor Osimhen, il cui fantasma di scomodo fuori rosa non aleggerà su Castelvolturno nei prossimi mesi.

Osimhen e il sì “condizionato” al Galatasaray: tutto sull’affare (più strano) dell’estate

Proprio quando il più clamoroso e dannoso, per entrambi, dei finali stava per essere scritto, infatti, la proposta del Galatasaray ha convinto ADL, Victor e il suo entourage che proprio quella fosse la soluzione migliore da adottare. La formula è anomala, un prestito secco con ingaggio a carico del nuovo club, costretto ad accettare la possibilità di un’uscita gratuita del giocatore già a gennaio qualora si presentasse un top club appartenente a una misteriosa lista di 10 squadre scelte dallo stesso Osimhen.

Se così non sarà, il contratto di Victor con il Napoli si prolungherà di un anno, con clausola rescissoria che scenderà da 130 a 80 milioni e ingaggio immutato. Letta così, il braccio di ferro ha visto spuntarla proprio il nigeriano, che ha scongiurato sei mesi e forse più da spettatore e che, dopo il rinnovo-ponte, ha firmato anche un trasferimento-ponte, senza perderci un euro.

Victor Osimhen - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Victor Osimhen – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Napoli, Conte e il “nuovo” De Laurentiis: tifosi increduli

Resta però il fatto che il “nuovo” De Laurentiis ha fatto un passo verso la tifoseria. Quel presidente accusato per anni di guardare prima ai bilanci e poi alla competitività della squadra e capace di vincere quasi… senza volerlo, proprio al termine di un mercato che lo aveva visto vendere stelle a peso d’oro, ha messo per una volta il club e i sogni dei tifosi davanti alle ragioni contabili. Un rischio, alla luce dei 150 milioni spesi in quest’estate per i soli cartellini, ma anche l’unico modo possibile per riavvicinarsi alla propria gente al termine di un’annata da incubo.

Solo a gennaio o la prossima estate si capirà se l’azzardo avrà pagato. E se Osimhen non ci ha sicuramente perso, al momento il Napoli si è tolto un ingaggio pesantissimo e un possibile “fantasma”. Tra qualche mese De Laurentiis potrebbe incassare la cifra già rifiutata tempo fa, o poco meno. Chi sorride è sicuramente Conte, che grazie al proprio palmares e al proprio carattere è riuscito laddove tutti i predecessori avevano fallito, dando il là alla trasformazione del suo principale e riavvicinandolo alla piazza. Il modo migliore per vivere una stagione serena e ambiziosa.