Mercato di lusso e silenzio dopo le bordate: ADL low profile da quando c’è Conte | Rivoluzione Napoli, Antonio vuole ancora di più
Acquisti in serie senza l’incasso di Osimhen: come è cambiata la linea di De Laurentiis dopo l’arrivo in panchina del tecnico salentino.
Investimenti a tre cifre, per i soli cartellini, e incassi ben inferiori alla metà. Per parlare di all in si sarebbe dovuto trattare di una scelta volontaria e consapevole. Quello compiuto da Aurelio De Laurentiis nel mercato estivo 2024 del Napoli è invece stato il frutto di una serie di eventi imprevedibili e per certi versi clamorosi. Questa è però realmente accaduto e i soldi spesi restano tali.
Come inevitabile che sia al momento del gong della sessione di calciomercato in casa Napoli si è iniziato a parlare più di quanto non è accaduto che delle tante cose che sono successe. Il riferimento è ovviamente al caso Osimhen, che non ha di fatto precedenti nella storia del mercato. Un top player mondiale e un club di respiro internazionale che restano prigionieri delle proprie scelte azzardate e ne pagano le conseguenze.
Dopo aver cercato di toccare il sole, Victor e De Laurentiis hanno fatto la fine di Icaro. E non è chiaro quando le scottature si assorbiranno. Quel rinnovo che sarebbe dovuto essere ponte è diventato una galera, così oggi il nigeriano si trova di fronte ad almeno sei mesi da trascorrere da separato in casa, fuori rosa seppur pagato a peso d’oro.
ADL invece è costretto a registrare conti che non tornano, avendo investito in acquisti di fatto l’ammontare della clausola rescissoria di uno degli eroi dello scudetto, ritrovandosi però ora a non incassare nulla e anzi con la prospettiva a gennaio di svendere la propria stella per una cifra inferiore a quella rifiutata a inizio estate.
Napoli, De Laurentiis scatenato sul mercato: ecco l'”effetto Conte”
Chissà quanto una spina come questa turberà il lavoro di Antonio Conte. Quel che è certo è che il tecnico salentino non potrà accusare il proprio presidente di mancanza di generosità. De Laurentiis si è infatti esposto sul mercato in maniera anche inaspettata, spendendo tanto per cartellini e ingaggi senza avere la certezza di recuperare almeno parte di quanto sborsato.
L’arrivo di Lukaku con Osimhen ancora “a carico” e le accelerazioni per Gilmour e McTominay, unite all’affare Neres già concluso e alle operazioni per la difesa compiute a inizio sessione sono stati segnali chiari. Il presidente del Napoli ha imparato la lezione dell’ultima stagione ed è stato animato dalla volontà di riportare in alto il proprio club. Per riuscirci ha scelto di affidarsi ad una stella polare, individuata proprio nella motivazione del nuovo allenatore.
Come ti cambio De Laurentiis: la prima “vittoria” firmata Antonio Conte
In tanti, dopo la presentazione di Conte tutta sorrisi e strette di mano, avevano pronosticato che le tempeste tra tecnico e presidente sarebbero arrivate presto. Le picconate contiane dopo Modena e Verona sembravano andare in questa direzione, ma è qui che si è visto un De Laurentiis diverso. Riflessivo, strategicamente moderato, anzi silenzioso e operativo, ma soprattutto consapevole del fatto che il leader del nuovo ciclo stia proprio in panchina.
Un ADL irriconoscibile per buona parte della tifoseria e dei media e visibile dal punto di vista mediatico solo attraverso i tweet di ordinanza di benvenuto ai nuovi arrivati. Potenza di Conte, del suo palmares e della volontà comune che anima l’ala tecnica e quella dirigenziale del Napoli. Tornare a lottare per vincere, ma soprattutto dare continuità alle ambizioni di un club che un anno e mezzo dopo uno scudetto insperato vuole collocarsi stabilmente nell’élite del calcio italiano. Senza più risalite e discese ardite.