Trattativa saltata sul gong, niente Lazio, sfuma tutto sul più bello | Ecco la verità che fa imbufalire i tifosi biancocelesti
Il presidente Lotito e il ds Fabiani hanno condotto una campagna acquisti di livello, ma brucia la delusione patita sul gong: il retroscena.
Uno, nessuno, centomila… registi. Parafrasando Pirandello, il mercato estivo 2024 della Lazio si è chiuso senza che Lotito e Fabiani consegnassero a Marco Baroni un secondo play di ruolo. Tanto è stato fatto in entrata dai dirigenti biancocelesti, ma questa piccola, grande lacuna rischia di pesare nel corso della stagione.
Vero è che nella visione del calcio del tecnico fiorentino la classica figura del regista potrebbe non essere contemplata. Il piano originario di Baroni era infatti quello di puntare sul 4-2-3-1, schierando quindi due mediani davanti alla difesa e affidando la qualità al terzetto di trequartisti-ali alle spalle della punta centrale. Un progetto, tuttavia, che sembra essere già stato rivisto in corsa.
Le tante prove tattiche effettuate durante l’estate hanno infatti convinto Baroni a virare sul 4-3-3, che non toglie la possibilità di sviluppare il gioco sulle fasce, ma che dà più protezione alla difesa e che soprattutto necessita di un giocatore d’ordine davanti alla retroguardia stessa. Una variabile che può rivelarsi decisiva, considerando la spinta che viene chiesta agli esterni bassi e la non eccellente attitudine al ripiegamento delle mezze punte.
Nonostante il mercato sia finito, comunque, la stagione è appena agli inizi e sono poche le squadre ad avere già un volto tattico ben definito. La Lazio evidentemente non è tra queste e lo si intuisce proprio dalle scelte di formazione effettuate da Baroni nelle prime due giornate.
Lazio, enigma play: a Baroni manca il vice Rovella
Tra Guendouzi e Dele-Bashiru, mezzali titolari in entrambi i match, si sono infatti alternati Rovella e Vecino, ai quali Baroni ha affidato il ruolo di equilibratori nella mediana rispettivamente contro Venezia e Udinese. Due giocatori dalle caratteristiche differenti e lo si è visto proprio nella seconda gara, nella quale l’uruguaiano ha mostrato un certo disagio nel ruolo di schermo davanti alla retroguardia.
Rovella è invece un play di ruolo, ma avere a disposizione un’alternativa avrebbe fatto comodo al tecnico biancoceleste in vista di una stagione che la Lazio vorrà cercare di vivere da protagonista anche in Europa. E pensare che la trattativa per il giocatore in questione era stata anche avviata, anzi quasi conclusa, prima di vederla sfumare in extremis a causa di una serie di dettagli.
Mercato Lazio, retroscena Barrenechea: perché è sfumato l’arrivo dell’ex Juventus
Il prescelto era stato Enzo Barrenechea. L’argentino classe 2001 è in effetti in possesso di caratteristiche intermedie tra Rovella e Vecino, essendo un mediano di rottura abile anche in costruzione. L’ex Sion era stato ceduto in estate dalla Juventus all’Aston Villa insieme a Samuel Iling-Junior nell’ambito dell’operazione che ha portato in bianconero Douglas Luiz. Un affare definito al termine di una lunga trattativa, ma già dopo qualche settimana i Villans hanno deciso di disfarsi, seppur solo in prestito, della doppia contropartita.
Iling è approdato al Bologna, mentre Barrenechea, come riportato su X dall’esperto di calciomercato Matteo Moretto, è stato a un passo dalla Lazio, prima che saltasse proprio allo scambio di documenti. La decisione finale sarebbe stata del tecnico dell’Aston Villa Unai Emery, che ha apprezzato in estate le qualità di Barrenechea, ritenendolo però non ancora pronto per la Premier. Da qui la decisione di mantenere il controllo del giocatore smistandolo in prestito al Valencia. Affare fatto, Lazio delusa e… sedia del regista alternativo a Rovella destinata a restare vuota almeno fino a gennaio.