Lukaku cambia ancora: arrivano conferme, ora Conte dovrà rivedere i suoi piani
L’arrivo del centravanti belga permette di dare un volto più chiaro alla nuova rosa del Napoli: il tecnico salentino pensa a nuove soluzioni.
A volte tornano. E ritornano pure… Per la terza volta nella propria carriera, Romelu Lukeku è stato accolto trionfalmente da una tifoseria italiana. Dall’Inter alla Roma, passando per la breve esperienza-bis in nerazzurro, fino al Napoli, che se l’è assicurato al termine di una lunghissima trattativa con il Chelsea.
Rispetto al recente passato, la novità è che il belga ha chiuso in via ufficiale la propria esperienza al Chelsea. Tornato a Stamford Bridge nel 2021 10 anni dopo la prima, deludente avventura con i Blues, il Lukaku-bis in salsa londinese è andato anche peggio. Una sola stagione ricca di incomprensioni con il tecnico Tuchel e avara di gol alla quale sono seguite due annate in prestito all’Inter e alla Roma, con il Chelsea più o meno disperatamente alla caccia di un modo per disfarsi del suo cartellino.
Alla fine ad accontentare il club di Todd Boehly è stato proprio il Napoli, che ha versato 30 milioni, ovviamente su richiesta di Antonio Conte. Lukaku ritrova quindi il tecnico con il quale ha vissuto le due migliori stagioni italiane, tra il 2019 e il 2021 all’Inter e dal canto proprio l’allenatore salentino potrà (finalmente) iniziare a lavorare sull’attacco titolare.
La vittoria contro il Bologna ha spazzato via i malumori del tracollo di Verona, Conte non può che apprezzare il fatto che la società abbia deciso di sbloccare il mercato in entrata pur non essendo ancora riuscita a cedere Victor Osimhen, ma è evidente che iniziare a lavorare con la rosa al completo a fine agosto nasconde parecchie insidie pur all’alba di una stagione da vivere senza coppe europee.
Nasce il nuovo Napoli: ecco il “laboratorio” di Conte
Fatto sta che dopo due mesi esatti dalla sfarzosa presentazione a Palazzo Reale Conte e il suo staff possono iniziare a studiare schemi base e alternative per far rendere al meglio una rosa che è stata discretamente stravolta. Una rosa che ha ormai pochi “sopravvissuti” della formazione campione d’Italia nel 2023 con Luciano Spalletti e che si dovrà preparare a giocare in un modo molto diverso.
Lo si è già visto nelle prime uscite stagionali e ancora di più lo si noterà dopo la sosta, quando il campionato vivrà una vera e propria “ripartenza”. Addio al 4-3-3 e alla ricerca del possesso palla a favore di un gioco più verticale, ma che ovviamente al cospetto di avversari chiusi dovrà far valere anche attraverso il palleggio la propria superiorità tecnica, anche se il pallone dovrà arrivare velocemente ai giocatori offensivi.
Due alternative per ruolo: che lusso la rosa del Napoli di Conte!
Quel che è certo è che Conte ha a disposizione almeno due alternative per ogni ruolo, fatto non trascurabile proprio considerando che non ci saranno impegni infrasettimanali. Oltre alla possibile concorrenza in porta tra Meret e Caprile in difesa l’abbondanza regnerà sovrana anche alle spalle del teorico terzetto titolare, composto da Di Lorenzo, Rrahmani e Buongiorno, grazie a rincalzi come Rafa Marin, Olivera e Juan Jesus. Il capitano e l’uruguaiano potranno essere utilizzati nel 3-4-2-1 di partenza anche come esterni a tutta fascia, dove però i titolari dovrebbero essere Mazzocchi e Spinazzola.
A centrocampo ci sarà un giocatore in meno rispetto all’era Spalletti, ma non scenderà qualità e abbondanza delle alternative. Anguissa e Lobotka danno ampie garanzie e sono perfettamente compatibili, ma McTominay e Gilmour non saranno certo riserve. Super il roster offensivo. Come punta, dando per scontata la partenza di Osimhen, Simeone sarà il vice Lukaku. Per Raspadori si profila un ruolo da jolly, utilizzabile sia come centravanti di manovra che come trequartista, in quelle che saranno le zolle di Kvaratskhelia e Neres, con Politano a mordere il freno. Quello che ha (faticosamente) visto la luce è un Napoli ora forte in tutti i reparti. Conte lo sa e si è già messo a studiare…