F1 2024, Ferrari bella ma non basta, e la McLaren esplode: ecco come stanno le cose a metà del guado
La seconda parte del Mondiale ha preso il via dall’Olanda. Promossi e bocciati, rivelazioni e delusioni della prima metà di stagione.
Dove eravamo rimasti? Nello sport moderno che macina protagonisti ed eventi con velocità supersonica, può capitare che una sosta di appena un mese a metà stagione faccia dimenticare i rapporti di forza che si erano consolidati prima che iniziassero le vacanze.
Se il calcio una pausa di 30 giorni la può solo sognare, alla luce di un calendario sempre più fitto, e lo stesso si può dire per il tennis, gli sport motoristici sono tra le poche eccezioni che si possono concedere un’interruzione dell’attività anche piuttosto lunga.
Anzi, per la verità la Formula 1 le vacanze le ha addirittura regolamentate e rese obbligatorie. Così, dopo il GP del Belgio del 28 luglio, 14a prova del Mondiale sulle 24 in calendario nella stagione più lunga di sempre, le scuderie hanno dovuto chiudere i battenti per una settimana, con il divieto assoluto di lavorare alle novità sulle monoposto.
Meccanici, ingegneri, piloti e pure team principals ne hanno approfittato per un breve, ma salutare… pit stop all’insegna del relax. La campanella per il ritorno in classe è però già suonata. Il 25 agosto a Zandvoort è iniziata infatti la seconda parte del Mondiale, con 10 GP concentrati in poco più di tre mesi. Appunto, dove eravamo rimasti? La rivista specializzata Autosprint si è dedicata alle classiche pagelle… del primo quadrimestre.
F1, il bilancio a metà stagione: McLaren rivelazione, Ferrari gioie e dolori
Max Verstappen sembra avviato al quarto titolo consecutivo, ma altrettanto non si può dire per la Red Bull tra i costruttori. Il vantaggio di 78 punti che l’olandese vanta su Lando Norris è infatti rassicurante, sebbene dopo i primi GP della stagione tutto lasciava pensare a una cavalcata indisturbata. Non è andata così, perché i progressi della McLaren sono stati impetuosi e a Milton Keynes c’hanno messo del proprio, tra tensioni interne e crollo di rendimento di Sergio Perez. Per questo la McLaren, distante appena 42 punti nel mondiale costruttori, si è meritata il voto più alto, 9, contro l’8 della Red Bull.
E la Ferrari? A Maranello si è vissuta una prima parte di stagione a due facce. Ottima fino a Montecarlo, con i successi di Leclerc nel Principato e in precedenza di Sainz a Melbourne, e podi in serie, quasi disastrosa dopo. Gli sviluppi tanto agognati non hanno portato migliorìe rendendo inevitabile il sorpasso della concorrenza. McLaren, ma anche Mercedes. Le Frecce d’Argento di gare ne hanno già vinte tre, lasciando la sensazione di essere in crescita grazie alle intuizioni di James Allison. Rossa da 7,5, quindi, e Mercedes da 7. Ma scambiare i voti non sarebbe stato iniquo…
Flop Aston Martin, la Williams si aggrappa… a Sainz
Poi, c’è il resto del mondo. La nuova Formula 1 sta facendo vedere GP più emozionanti ed incerti, ma la lotta resta al momento ristretta a quattro scuderie. Sempre meglio che un noioso monologo, ma resta il fatto che per gli altri sei teams iscritti al Mondiale arrivare a punti sia già un successo. Compresa l’Aston Martin, che dalla seconda metà della scorsa stagione è tornata su livelli di mediocrità che sembravano dimenticati dopo la partenza sprint del 2023. Alonso non è più il solito leone, Stroll non riesce ad andare oltre i propri limiti. Basterà il probabile arrivo di Adrian Newey per iscriverla alla lotta dei grandi nel 2025? Si vedrà, ma nell’attesa il solido 5° posto tra i costruttori non basta per evitare l’insufficienza (5).
In linea con gli obiettivi, e quindi da sufficienza, è invece la Racing Bulls. La scuderia satellite della Red Bull non ha avuto ciò che si aspettava dagli sviluppi, ma sta scoprendo uno Yuki Tsunoda in crescita. Un bel 7 è invece il voto assegnato da Autosprint alla Haas. Il team statunitense motorizzato Ferrari sta facendo la propria parte con dignità e ha già iniziato a guardare al futuro, con la coppia Bearman-Ocon ufficializzata con largo anticipo in chiave 2025. Al palo o quasi sono invece Williams, con appena quattro punti raccolti, e Kick-Sauber, ferma a zero. A Grove si pensa al futuro e all’arrivo di Carlos Sainz dal 2025, sebbene sia difficile immaginare svolte prima del 2026. Allo stesso anno sono rivolte le attenzioni in Svizzera, in vista dell’inizio della partnership con Audi. Ma il calvario è ancora lungo…