Torno sul ring: tutto vero, pazzesco, il Re dei pesi massimi lo fa davvero I Il mondo si ferma per vederlo, ecco quando
Gli appassionati di pugilato sono increduli: l’idolo di intere generazioni è pronto per riprovarci. L’annuncio lascia tutti senza parole.
La chiamano la “nobile arte” in omaggio alle sue radici antichissime. Il pugilato è infatti uno degli sport che affonda le proprie radici nel passato più lontano. Probabilmente al tempo della Grecia antica e dei poemi omerici, ma forse anche in un’epoca addirittura anteriore.
Proprio per la sua familiarità con la Grecia fa strano pensare ad un’edizione dei Giochi senza la boxe. Eppure il rischio sembra essere concreto. Archiviata Parigi 2024, infatti, in vista di Los Angeles 2028 il Cio starebbe pensando seriamente alla storica esclusione del pugilato dal programma olimpico. Le cause? Molteplici.
La prossima edizione delle Olimpiadi vedrà infatti il già sicuro ingresso tra le discipline di cricket e oltre al ritorno di baseball e softball. Quattro sport di squadra che richiederanno lo spazio adeguato all’interno di un calendario che non potrà superare i 16 giorni. Qualche esclusione sarà quindi inevitabile e lo sport dei guantoni sarebbe tra gli indiziati principali anche a causa delle tante polemiche legate agli arbitraggi che la accompagnano da tempo.
Anche a Parigi i verdetti discussi non sono mancati, così come era accaduto in diverse edizioni precedenti. Si aggiunga la differenza di vedute tra Federazione internazionale e Cio su alcune vicende delicate e il quadro è pressoché completo. Se ne saprà di più tra qualche tempo, ma quel che è certo è che la popolarità del pugilato non è in discussione.
Boxe, tra leggende e vite dannate: quanti campioni “maledetti”
Il quadrato del ring è infatti stato il regno di alcuni degli sportivi più amati di tutti i tempi e entrati nell’immaginario collettivo. Da Primo Carnera a Carlos Monzon, da Nino Benvenuti a George Foreman, fino a Muhammad Alì e Mike Tyson, le leggende del pugilato sono e resteranno miti indimenticati non solo per gli appassionati.
In più di qualche caso, purtroppo, le gesta sportive degli stessi sono state accompagnate da disavventure umane tali da offuscare la fama degli stessi, quando non di condizionarne la carriera o causarne la tragica e prematura fine delle rispettive esistenze. Si pensi allo stesso Monzon, protagonista di diversi episodi di cronaca nera e giudiziaria, fino alla precoce morte in un incidente a soli 52 anni. O si pensi al più controverso dei pugili, proprio Mike Tyson.
Mike Tyson ci riprova: ufficiale il ritorno sul ring
Iron Mike da Brooklyn è considerato da molti il più forte peso massimo di tutti i tempi. Il palmares parla da solo, recitando di appena sei sconfitte in 58 match e di sei titoli mondiali tra IBF, WBA e WBC. La sua vita è stata però a dir poco burrascosa, extra-ring, ma non solo (si pensi al leggendario morso a Evander Holyfield…), finendo per condizionarne anche il rendimento sportivo, tra ritiri e clamorosi ritorni. In tal senso un nuovo capitolo sarebbe alle porte.
Tyson ha infatti annunciato l’intenzione di tornare a combattere il prossimo 15 novembre per sfidare lo youtuber e pugile Jake Paul nella sfida prevista a luglio, ma rinviata a causa di un’ulcera accusata dall’ex campione a fine maggio durante un volo da Miami a Los Angeles. Il match si terrà nello stadio AT&T di Arlington e sarà considerato un incontro professionistico, in otto round da due minuti ciascuno. Iron Mike, 58 anni compiuti a giugno, sembra essere già particolarmente motivato, a dispetto del record vantato da Paul, sconfitto una sola volta in 10 match: “Abbiamo uno YouTuber che combatte contro il più grande combattente mai esistito” l’anteprima di Tyson. To be continued…