Mbangula, il gioiello già brilla in A: dalla Next Gen al gol al Como all’esordio I La storia del predestinato lanciato da Motta
L’esterno belga lanciato a sorpresa dal tecnico bianconero alla prima di campionato ha bruciato le tappe: Thiago scopre un titolare in più.
Anno nuovo, Juventus (molto) nuova. E sempre più giovane. Nell’anno del post-Europei e di un mercato mai così bloccato, il consiglio è quello di prendere le formazioni viste nelle prime giornate con il doveroso beneficio del dubbio.
Gli undici mandati in campo dagli allenatori delle big nel turno inaugurale ne sono la conferma. Il primo Milan di Paulo Fonseca era privo di tutti i nuovi acquisti, a corto di preparazione, e di qualche titolare consolidato. Il tecnico portoghese ha parzialmente corretto il tiro nella ripresa, complice il risultato da recuperare contro il Torino.
Anche l’Inter scudettata di Simone Inzaghi è scesa in campo a Genova senza qualche titolarissimo. La vera rivoluzione si è però vista proprio in casa Juventus. Per la prima uscita ufficiale della propria gestione Thiago Motta ha scelto gli effetti speciali, decidendo di sfidare l’insidioso Como senza due, teorici titolari inamovibili.
In attesa dei due-tre volti nuovi che arriveranno dal mercato e destinati a ricoprire ruoli cruciali sul campo, in mezzo e sugli esterni, a vedere il match dalla panchina sono stati capitan Danilo e Douglas Luiz. Così fascia di capitano a Federico Gatti e rimpasto sulla trequarti, con Kenan Yildiz tra le linee e lancio di Samuel Mbangula sulla sinistra.
Tutti pazzi per Samu Mbangula: alla scoperta della nuova stella della Juventus
L’azzardo è stato premiato, dal momento che la stellina del belga ha illuminato lo Stadium. Suo il gol che ha sbloccato l’incontro e suo il premio di mvp al termine della partita. Niente male per un ragazzo che non aveva ancora giocato un solo minuto in Serie A e che era di fatto sconosciuto al grande pubblico. Nato in Belgio nel 2004 da genitori di origini congolesi, Mbangula è arrivato a Torino nel 2020, non proprio l’anno giusto alla luce del dramma mondiale che era in corso. I bianconeri lo pescarono nell’Anderlecht Under 18, dove era appena approdato proveniente dai rivali del Bruges.
Gli osservatori bianconeri intravidero in lui qualità sufficienti per un affare a basso costo. La successiva trafila è stata lunga, dall’Under 17 alla Primavera fino alla Next Gen. Lo scorso anno in Serie C Samuel non è stato neppure titolare fisso, mettendo insieme appena 17 presenze con un gol. I numeri però non sono tutto, perché in quattro anni “Bangs”, soprannome d’ordinanza legato all’esplosività del suo destro, del quale ha già fatto le spese Pepe Reina, ha fatto esperienza ed è cresciuto tatticamente, esprimendosi bene in tutti i ruoli dell’attacco, da centravanti a esterno.
La nuova Juve sulle ali dei giovani: il coraggio di Thiago Motta fa sognare i tifosi
Niente, comunque, che facesse pensare a un boom simile. Fin dal ritiro, invece, Motta ha tenuto Mbangula in considerazione, chiedendo ed ottenendo di aggregarlo stabilmente alla prima squadra. Il resto ce l’ha messo il ragazzo, che ha colto al volo l’opportunità datagli a sorpresa dal tecnico italo-brasiliano. Esterni contati a disposizione per la prima giornata e la volontà di avvicinare Yildiz a Vlahovic. Il gioco è fatto e Samuel ha risposto presente.
Il colpo da biliardo con il destro valso la rete dell’1-0 è stato la punta dell’iceberg di una partita nella quale Samuel ha giocato con la naturalezza, ma anche il coraggio, di un veterano. “Quando ho fatto il primo gol ho pensato fosse un sogno” il commento post-gara. Gli innesti in arrivo sulle fasce gli faranno fare inevitabilmente un passo indietro nelle gerarchie. La certezza però è che il belga è un patrimonio della nuova Juventus, che contro il Como è scesa in campo con la formazione più giovane degli ultimi 30 anni.