Home » C’è chi dice no: il (raro) caso di Dybala e i suoi precedenti I Ecco i motivi per cui la Joya ha rifiutato l’oro d’Arabia

C’è chi dice no: il (raro) caso di Dybala e i suoi precedenti I Ecco i motivi per cui la Joya ha rifiutato l’oro d’Arabia

Paulo Dybala - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Paulo Dybala – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Tutti i retroscena del clamoroso rifiuto della Joya alla ricca proposta dell’Al-Qadsiah. Quando un no riscrive la storia del calcio.

Dalle lacrime per l’ultima (teorica) volta a Trigoria, versate insieme a tanti, inconsolabili tifosi ad un appuntamento chiaro, preciso e circostanziato. “Ci vediamo domenica”. La giornata di giovedì 22 agosto resterà a lungo scolpita nella memoria di Paulo Dybala, così come nella storia del calciomercato.

Sembrava trattarsi della classica ultima volta, quella in cui si raccolgono i propri effetti personali, il più in fretta possibile per soffrire meno, prima di prepararsi a una nuova avventura. E invece, secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio sul proprio sito, sarebbero state forse proprio quelle lacrime, le proprie e quelle di chi lo ha idolatrato per due anni (e avrebbe probabilmente continuato a farlo, addossando alla società le colpe per il trasferimento) a convincere Paulo che no, quel ricchissimo matrimonio con l’Al-Qadsiah non si doveva fare.

Al diavolo i soldi e la bella vita, al diavolo la possibilità di sfilarsi da un calcio stressante come quello europeo per abbracciare una sorta di pre-pensionamento anticipato. Dybala si sente ancora un calciatore di primo piano e vuole continuare a “esercitare” la professione davanti ad una delle tifoserie più appassionate del mondo.

https://www.instagram.com/p/C–3GtjK9pm/

L’evento degli eventi del mercato 2024 è appena successo, le versioni che verranno date nelle prossime ore e nei prossimi giorni saranno tante, così come a variare sarà la distribuzione delle responsabilità. La Roma ha ritenuto troppo bassa la proposta del club saudita, pari ad appena 3 milioni, o si è semplicemente adeguata alla volontà di Dybala, troppo innamorato di Roma, della Roma e dei suoi tifosi per un divorzio così traumatico?

Dybala e i suoi… fratelli: quel miliardo di Cristiano Lucarelli che fece storia

La verità vera la si saprà forse solo tra qualche tempo, ma in fondo ai tifosi della Roma non interessa. Come non è interessato alle tante altre tifoserie coinvolte in situazioni analoghe, che hanno fatto ugualmente la storia di questo strano mondo che è il calciomercato. “Non importa perché è successo, l’importante è che sia successo”. Lo slogan può essere questo e ad averlo recitato sono stati tifosi di top club come di squadre medio-piccole.

Come il Livorno, che oggi langue in Serie D, ma che non tanti anni fa frequentava la Serie A e pure l’Europa e che vide il proprio capitano-bandiera-simbolo, Cristiano Lucarelli, rifiutare nell’estate 2004 un miliardo di lire proposto dal Torino per riaverlo in rosa dopo il biennio 2001-2003. “C’è chi con un miliardo si compra lo yacht o la Ferrari. Io mi sono comprato la maglia del Livorno” disse Cristiano che non volle proprio rinunciare a giocare la Serie A riconquista dal suo Livorno dopo 55 anni e che sul tema ci scrisse pure un’autobiografia (“Tenetevi il miliardo”).

Antonio Di Natale - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Antonio Di Natale – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Hamsik cuore Napoli, Gigi Riva e Totò Di Natale e la forza di dire no alla Juventus

Sempre il Torino, ma con lieto fine, fu protagonista di un caso analogo giusto 12 mesi fa. Agosto 2023, l’Atalanta trova l’accordo con i granata per Alessandro Buongiorno, che però fa saltare tutto, non sentendosela di lasciare la squadra della quale er sempre stato tifoso. E pazienza se dodici mesi dopo il grande distacco si sarebbe consumato per andare al Napoli e se, ironia della sorte, proprio l’Atalanta avrebbe “strappato” in circostanze analoghe ai granata Raoul Bellanova, che quel “no” non lo ha pronunciato.

Storie simili quella di Ricardo Kakà e Marek Hamsik, simboli di Milan e Napoli, che rispettivamente nel 2009 e nel 2011 dissero no a trasferimenti milionari a Manchester City e proprio Milan, ricavandone la riconoscenza eterna dei propri tifosi, pur non essendo poi riusciti a chiudere la carriera con quei colori. Obiettivo invece centrato da Gigi Riva e Totò Di Natale, protagonisti di clamorosi rifiuti alle chiamate della Juventus. Tempi diversi, 1970 e 2010, ma medesimo epilogo, con i sentimenti e l’amore per il piccolo mondo antico di Cagliari e Udine ad avere la meglio su conto in banca e palmares. Storie di un altro calcio, rese nuovamente attuali da Dybala.