Insostituibile per tutti, dalla Roma alla Seleccion: Paredes è intoccabile, tranne che per i Friedkin I Dopo Dybala tocca a lui e i tifosi ora tremano
Sotto shock per l’addio della Joya i tifosi giallorossi rischiano di perdere un altro idolo: il centrocampista argentino non è incedibile.
Il tormentone è sempre lo stesso, il ritorno nell’élite del calcio italiano e di conseguenza di quello continentale. La Roma ha iniziato la sesta stagione consecutiva con lo stesso obiettivo: chiudere il campionato entro le prime quattro posizioni in modo da tornare a disputare la Champions League.
L’ultima partita giocata dai giallorossi nel torneo più sognato da ogni calciatore (e da ogni società) risale al 6 marzo 2019. Ritorno degli ottavi di finale contro il Porto, in panchina Claudio Ranieri e in campo un certo Daniele De Rossi, il cui gol su rigore fu inutile nel 3-1 che, combinato al 2-1 per la Roma all’andata, sancì l’eliminazione dei giallorossi dal torneo.
Proprio il fatto che a correre in campo ci fosse l’attuale allenatore giallorosso fa capire quanto tempo sia trascorso da quel giorno, al di là della giovane età del mister della Roma. Va da sé come per un club che in quella stagione superò la fase a gironi della Champions per il quarto anno di fila, con la ciliegina della semifinale del 2018, abituarsi a un’assenza così prolungata sia molto difficile.
Le conseguenze di tutto questo si sono fatte sentire soprattutto a livello di bilancio, impedendo ai Friedkin, divenuti proprietari della Roma nell’estate 2020, di effettuare gli investimenti sperati e necessari per tenere la squadra al vertice in ogni competizione. Il paradosso del resto è noto: senza i soldi della Champions non si possono allestire squadroni, ma senza squadroni è difficile andare in Champions…
Roma, si cambia: l’ennesima rincorsa alla Champions passa dai giovani
Sprecato anche il jolly della scorsa stagione, quando anche il 5° posto in A sarebbe bastato per tornare nell’Europa più prestigiosa, quest’anno la società ha cambiato modus operandi sul mercato. Basta con la politica dei nomi illustri, con relativi ricchi ingaggi, a favore di una politica improntata sui giovani di talento, ma già affermati.
Si spiega così la decisione, seppur dolorosa e contestata dai tifosi, di rinunciare a Paulo Dybala, a favore di Matias Soulé, così come di sostituire Romelu Lukaku con Artem Dovbyk. Qualche elemento di esperienza, che funga anche da collante dello spogliatoio, è però necessario. Leandro Paredes risponde a queste caratteristiche, eppure la sua permanenza a Trigoria non è affatto scontata.
Indispensabile (quasi) ovunque: Paredes-Roma, matrimonio a rischio
Il centrocampista argentino, tornato alla Roma la scorsa estate, è stato un intoccabile per José Mourinho così come per l’ex compagno di squadra De Rossi. Un pensiero condiviso anche dal ct della Seleccion Lionel Scaloni, che ha inserito il nome di Paredes tra i convocati per le gare contro Cile e Colombia, valevoli per le qualificazioni al Mondiale 2026, a differenza dello stesso Dybala.
Durante la sosta di settembre, quindi, Leo non potrà lavorare agli ordini di De Rossi. La speranza del tecnico e dei tifosi è però quella di riabbracciare il centrocampista alla ripresa del campionato. Vorrebbe dire che la tentazione di cederlo è stata superata. In scadenza nel giugno 2025 e “detentore” di un ingaggio importante, Paredes non vorrebbe partire, ma la società sembra pronta a prendere in considerazione eventuali proposte. I tifosi e il mister assistono, sperando di evitare altre sgradite sorprese.