Sinner choc, doping, dubbi, ombre, verità: innocente o colpevole, i fan sono furibondi per le critiche dei colleghi I “Parole inaccettabili”
La positività dell’altoatesino divide il mondo del tennis: i duri attacchi di alcuni big della racchetta indignano i followers di Jannik.
Quattro mesi vissuti senza sorriso e con sopra il capo una spada di Damocle che avrebbe potuto fare molti problemi, sia pratici che d’immagine, qualora la decisione dell’International Tennis Integrity Agency fosse stata diversa da quella che ha permesso a Jannik Sinner di tirare un sospiro di sollievo e di archiviare la sgradevole vicenda doping con meno danni possibile.
L’approccio alla propria professione da parte del fuoriclasse altoatesino è come noto all’insegna della sportività e di un pizzico di fatalismo. Vincere una partita e un torneo è bene, ma se le cose vanno male si volta immediatamente pagina e si inizia a pensare all’impegno successivo.
Grazie a questa mentalità Jannik è arrivato al vertice della classifica mondiale. Gli esempi sono già stati molteplici. Su tutti l’amaro ko contro Stefanos Tsitsipas nella semifinale del torneo di Montecarlo, dovuto a un clamoroso errore del giudice di sedia Aurelie Tourte.
Senza quella chiamata Sinner avrebbe forse vinto il torneo, eppure l’azzurro non ha reclamato in campo, accettando il verdetto e andando anzi incontro a una primavera difficile, con l’infortunio all’anca che gli ha impedito di partecipare agli Internazionali di Roma e ha condizionato le sue performances al Roland Garros.
Sinner e quattro mesi da incubo: lo spettro del doping è scacciato
Il ko a Parigi contro Alcaraz e quello successivo ai quarti a Wimbledon contro Medvedev sono state altre delusioni al pari della tonsillite che gli ha impedito di partecipare a Parigi 2024, ma ancora una volta Sinner è riuscito a resettare rapidamente, completando la preparazione agli US Open con il trionfo nel Masters 1000 di Cincinnati.
Eppure quel sorriso anche solo abbozzato che è solito comparire sul suo volto mentre solleva un trofeo in Ohio non lo si è visto. Poche ore dopo è stato tutto più chiaro, quando la vicenda doping è diventata di dominio pubblico. L’assunzione involontaria di Clostebol ha rischiato di fare molto male. Il pool che assiste Jannik è riuscito a dimostrare la totale buona fede, così i danni sono stati contenuti. Addio al montepremi di Indian Wells, il torneo nel quale era stata riscontrata la positività, e ai punti ATP conquistati. Il primo posto nel ranking è salvo, ma ciò non è bastato per far scomparire le nubi.
Kyrgios & c: il mondo del tennis si scaglia contro Jannik
A ferire Jannik sono stati infatti i duri attacchi social subiti da alcuni tennisti. Colleghi coltelli, verrebbe da dire, constatando la durezza con la quale alcuni big della racchetta hanno attaccato Sinner già pochi minuti dopo l’uscita della notizia. Tra i più duri Denis Shapovalov e Lucas Pouille. Il canadese, come riportato dal Corriere della Sera, ha protestato al grido di “due pesi e due misure”: “Non riesco a immaginare cosa stiano provando in questo momento tutti gli altri giocatori che sono stati squalificati per sostanze contaminate. Regole diverse per giocatori diversi». Pouille ha invece risposto al tweet di Shapovalov, allargando il raggio della discussione: “E che dire dei giocatori che sono stati squalificati solo per 3 mancate presenze e non sono mai stati testati positivi?”.
Sinner non ha replicato, facendo uso come sempre del proprio fair play e della propria educazione, a differenza di buona parte dei propri followers, indignati per questi attacchi e decisi nel prendere le difese del campione altoatesino. Non poteva poi mancare l’affondo di Nick Kyrgios. L’australiano, che in passato aveva più volte espresso la propria stima per il Sinner giocatore, è stato questa volta inflessibile con l’italiano, mettendone in dubbio la buona fede: “Ridicolo, che sia stato accidentale o pianificato. Sei risultato positivo due volte al test con una sostanza (steroide) proibita…dovresti stare fuori 2 anni. Le tue prestazioni sono migliorate. Crema per massaggi…Sì, bello”. Parole durissime, alle quali Jan cercherà di rispondere a modo proprio, sul campo a Flushing Meadows.