Brescianini, ma che succede: tutto in ghiaccio, si blocca Napoli, spunta la DEA I E ora Conte è una furia
Il centrocampista prodotto del vivaio del Milan diventa proprio malgrado uno dei protagonisti dell’estate: è successo tutto all’improvviso.
Una crescita lenta, ma inesorabile, che l’ha portato da essere un “semplice” prospetto interessante del vivaio del Milan a un uomo-mercato e ora protagonista di una delle trattative “giallo” dell’estate. L’ascesi vissuta da Marco Brescianini è la classica eccezione rispetto al leit motiv sui giovani italiani.
“Non trovano spazio in prima squadra e anche dopo essersi affermati in prestito non viene concessa loro l’opportunità di esprimersi ad alti livelli”. Questo il ritornello più frequente quando si parla dei Millennials azzurri, quelli che spopolano nelle nazionali giovanili, ma poi si smarriscono per motivi imprecisati prima di approdare nel grande calcio.
Ecco, il centrocampista nativo di Calcinate, a pochi chilometri da Bergamo, rappresenta l’antitesi di tutto questo. Il classe 2000 è infatti stato protagonista di un percorso radicalmente diverso. Pur essendo approdato nel settore giovanile del Milan ad appena 8 anni, ha dovuto aspettare di averne 20 per debuttare in A, all’ultima giornata del drammatico campionato sospeso e poi ripreso in piena estate causa Coronavirus.
Niente di meglio, anzi di peggio, per venire presto dimenticati e venire dirottati tra Serie B e C. Proprio questo è successo a Brescianini, che non ha mai giocato nelle nazionali giovanili (appena un gettone in Under 21), dovendo costruirsi una carriera in medio-piccole formazioni di Serie B. Entella, Monza, dove è stato promosso in A seppur da comprimario, e Cosenza. Marco però ce l’ha fatta, fino a prendersi la copertina in un folle pomeriggio di mercato.
Brescianini diventa un caso: il Napoli si tira indietro
Dopo l’ottima stagione dell’esordio in A con il Frosinone, nonostante la rocambolesca retrocessione in B dei ciociari, Brescianini è infatti finito nel mirino di top club di Serie A. Non del Milan, che nel 2023 ne cedette addirittura il cartellino ai giallazzurri, senza neppure prendere in considerazione l’ipotesi di riportare il ragazzo alla base, magari anche solo per questioni di “opportunità” legate alle liste.
Napoli e Atalanta hanno duellato per assicurarselo e il finale è stato sorprendente. Quando infatti sembrava tutto fatto per l’approdo di Brescianini alla corte di Antonio Conte, che era rimasto stregato dalle qualità del giocatore ritenendolo perfetto per il proprio calcio, ecco il colpo di scena che ha fatto infuriare il Frosinone, che già pregustava un super incasso.
Brescianini-Atalanta, è fatta. Conte resta a secco
L’affare tra i ciociari e il Napoli era chiuso sulla base di un prestito gratuito con obbligo di riscatto a 12 milioni, al punto che il giocatore aveva sostenuto con successo le visite mediche presso Villa Stuart. Tuttavia proprio durante i test atletici, il Napoli ha visto sfumare la cessione di Jens Cajuste al Brentford. A quel punto De Laurentiis ha cercato di modificare le condizioni di acquisto, per lo sconcerto del ds del Frosinone Guido Angelozzi.
Affare saltato, ma Brescianini è comunque approdato in un top team grazie al contropiede dell’Atalanta. A caccia di innesti per il centrocampo, non solo in vista della probabile cessione di Koopmeiners, la Dea ha approfittato della marcia indietro del Napoli chiudendo con il Frosinone sulla base del prestito da un milione, più obbligo di riscatto a 11. Secondo la versione “ufficiale” da Napoli il club ha deciso di virare su profili più affermati e già “pronti”, ma la perplessità rimane, per i tifosi e soprattutto per un Antonio Conte ancora a secco di rinforzi per il centrocampo. Buon per l’Atalanta, che porta a casa un prospetto italiano e a… chilometri zero.