Home » “È il momento giusto per smettere”: le parole di Velasco hanno aperto una voragine I Chiudere con l’oro è da sogno: ma per l’ItalVolley il futuro ora è un incubo

“È il momento giusto per smettere”: le parole di Velasco hanno aperto una voragine I Chiudere con l’oro è da sogno: ma per l’ItalVolley il futuro ora è un incubo

Italvolley - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Italvolley – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Il trionfo dell’Italvolley femminile a Parigi colma una lacuna storica, ma il domani è tutto da scrivere: il ct tiene tutti con il fiato sospeso.

L’Italia ce l’ha fatta. In tutti i sensi. Nonostante qualche delusione inattesa vissuta durante i 16 giorni di gare, Parigi 2024 si è chiusa in gloria per i colori azzurri. Buona parte degli obiettivi prefissati sono stati infatti raggiunti.

Il numero di medaglie di Tokyo 2020, 40, è stato eguagliato, quello degli ori aumentato, da 10 a 12, la top ten del medagliere assoluto mantenuta e si è pure tornati a vincere un oro nell’ultimo giorno di gare, come non accadeva da Pechino 2008 con Roberto Cammarelle nel pugilato. Tutti traguardi resi possibili dal trionfo dell’Italvolley femminile, che dominando le campionesse in carica degli Usa hanno colmato un vuoto storico.

Mai infatti la pallavolo italiana aveva conquistato un oro ai Giochi. Una maledizione inspiegabile per un movimento che ormai da quasi 40 anni è ai vertici mondiali. Alla vigilia di queste Olimpiadi le aspettative erano alte per uomini e donne, ma mentre la squadra maschile ha ancora una volta mancato l’obiettivo, le ragazze di Julio Velasco sono salite sul tetto del mondo.

La finale contro gli Usa ha rappresentato l’apoteosi di un cammino perfetto, che ha visto Danesi e compagne approcciare il torneo nel modo migliore. Concentrazione sì, ma mai ansia, neppure nei pochissimi momenti difficili. Il tutto unito a un gioco moderno, efficace e spettacolare, sublimato dalle intuizioni tattiche del commissario tecnico.

Italvolley, la paura dopo il trionfo: possibile rivoluzione in vista

L’Italia ha vinto cinque delle sei partite per 3-0, cedendo un solo set in tutto il torneo, nel primo match contro la Repubblica Dominicana. Non certo l’avversario più temibile di un percorso che ha visto le azzurre capaci di battere, anzi schiantare, tutte le potenze mondiali: dalla Serbia bicampione del mondo ai quarti, dalla Turchia campione d’Europa nel girone e in semifinale fino agli Usa, campioni olimpici in carica e a podio per la quinta edizione consecutiva dei Giochi.

Una prova di forza schiacciante destinata a restare nella storia dello sport italiano, ben oltre al pregio della medaglia conquistata. Ma destinata anche forse ad aprire un ciclo, dal momento che buona parte di queste ragazze è ancora nel pieno della propria carriera. Dopo un successo di questa portata, tuttavia, il futuro può anche fare paura. Ripetersi e magari dare l’assalto al Mondiale sarà possibile? Ci sarà appagamento? Quel che si scorge oggi all’orizzonte è un possibile, clamoroso addio.

Julio Velasco - Fonte X - Ilgiornaledellosport.net
Julio Velasco – Fonte X – Ilgiornaledellosport.net

Addio alla pallavolo? Velasco riflette: “È arrivato il momento…”

Intervistato al termine della finale, infatti, lo stesso Velasco non ha voluto dare indicazioni circa il proprio futuro: “Oggi so solo che la prossima settimana nessuno mi troverà al telefono, poi vedremo. Non sono più un ragazzo, forse questo è il momento giusto per smettere” ha detto il tecnico argentino, tornato sulla panchina dell’Italvolley femminile lo scorso gennaio al posto di Davide Mazzanti dopo la breve e poco felice avventura del lontano ’97.

In sei mesi Velasco ha ricompattato un gruppo che aveva evidenziato più di qualche segnale di scollamento, portato risultati, avendo trionfato anche in Nations League e dato vita ad un gioco vincente, il tutto facendosi rispettare e seguire dalle ragazze. Un’impresa degna di un mago del volley come Julio. Non parlategli però né di rivincita rispetto alla beffa con gli uomini ad Atlanta ’96, né, appunto di futuro. Il presidente federale Manfredi non vuole neppure sentir parlare di possibile addio, ma quel che è certo è che oggi Los Angeles è (giustamente) lontana. Massimo Barbolini, prezioso assistente di Julio, volerà intanto negli Usa per lavorare fino ad aprile nel neonato campionato professionistico. Poi ci si potrebbe ritrovare tutti insieme con obiettivo il Mondiale 2025…