Glielo soffiano sotto il naso: derby meneghino per Chiesa, per Ibra l’idea di toglierlo a Marotta è da brividi, ma c’è il nodo ingaggio
Il futuro dell’esterno della nazionale non sarà a Torino, ma in un’altra grande della Serie A: spunta il più clamoroso dei testa a testa.
Esubero per il nuovo corso tecnico della Juventus, suggestiva tentazione per tutte le altre big della Serie A. È questa la curiosa situazione che sta vivendo Federico Chiesa. L’esterno classe ’97 è ormai consapevole di essere vicino alla conclusione della propria avventura in bianconero, ma il finale è tutto da scrivere.
Unitosi al gruppo in ritiro con qualche giorno di ritardo, complice le vacanze post Europeo, Chiesa ha provato in tutti i modi a convincere la società e Thiago Motta a dargli un’opportunità per dimostrare di poter essere utile alla Juventus che sta nascendo. Del resto non va dimenticato che le incomprensioni tattiche con Max Allegri nell’ultimo biennio non sono mancate.
Federico, al pari di diversi altri compagni, avrebbe voluto in diverse occasioni una squadra più offensiva e la beffa è che proprio ora che Motta sta iniziando a predicare un tipo di calcio più in linea con le idee di Chiesa, il gong sta per suonare inesorabile. Anzi, per la società e lo stesso allenatore è già suonato.
L’esclusione dall’amichevole contro il Brest è stata accompagnata dall’allenatore italo-brasiliano da una sentenza inequivocabile: “Chiesa è rimasto a casa per motivi legati al mercato”. Come dire: la pretattica non abita da queste parti. Chissà cosa avrà pensato il Football Director Cristiano Giuntoli, che ha comunque ottimi rapporti con Fali Ramadani, l’agente di Federico.
Tutti pazzi per Chiesa: le big di A si fanno sotto con la Juventus
L’influente agente nato in Macedonia ha capito da tempo che per il proprio assistito il tempo alla Juventus è scaduto e che se Chiesa vorrà davvero giocare la prossima Champions dovrà farlo con un’altra maglia. Già, ma quale? E poi: italiana o estera? Se è vero che a fare il mercato sono le offerte, lo scenario attuale non è dei più rosei per il nazionale azzurro.
Nessuna delle big inglesi si è ancora fatta avanti, neppure il Liverpool al quale Chiesa era stato associato a inizio mercato. Timido e infruttuoso il sondaggio del Barcellona, ben diversa è la situazione in Italia. Pur essendo reduce da stagioni non esaltanti sul piano del rendimento, infatti, Federico piace a tutte le grandi della Serie A.
Nasce un Milan d’attacco: Fonseca e la tentazione Chiesa. Ma l’ingaggio…
Dal Napoli alla Roma, dalla Lazio alle milanesi, a Ramadani, e anche alla Juventus, sono arrivate manifestazioni d’interesse da ben cinque fronti. Non proprio un fatto comune. La Juve, a caccia di un buon incasso per finanziare gli ultimi colpi di mercato, spera, ma la situazione attuale vede il Napoli fuori dai giochi e le romane “zavorrate” proprio dalle richieste d’ingaggio del giocatore, oltre che dal fatto di non disputare la Champions. Ecco allora profilarsi all’orizzonte un possibile e infuocato derby milanese.
L’Inter di Beppe Marotta punta al bersaglio grossissimo, ovvero ingaggiare Chiesa tra 10 mesi a parametro zero. Il Milan invece accarezza il sogno di trattare subito con la Juventus. Fonseca pensa infatti di accentrare Pulisic alle spalle di Morata nel 4-2-3-1, con Leao e proprio Chiesa a completare la batteria dei trequartisti. Un poker offensivo potenzialmente da urlo, a patto di trovare gli equilibri tattici, ma pure all’interno dello spogliatoio. Chiesa chiede infatti un ingaggio non inferiore ai 6 milioni, lo stesso stipendio percepito dallo stesso Leao. Il rischio che si crei qualche malumore è concreto e ad oggi rappresenta il vero ostacolo a un affare che avrebbe del clamoroso e che potrebbe ridisegnare la griglia delle rivali dell’Inter.