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Inter, è un triumvirato: le loro tre firme valgono 20 milioni a contratto I Marotta da solo non basta: gli hanno messo la museruola

Giuseppe Marotta - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Giuseppe Marotta – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

In attesa di sfoggiare la seconda stella in casa nerazzurra tengono banco le inquietudini di Inzaghi sul mercato: spunta un retroscena.

Che l’estate dell’Inter sarebbe stata da… attrice non protagonista sul mercato lo si era capito fin da giugno, per una serie di motivi concatenati. In primo luogo l’esaltante stagione passata, conclusa con la conquista dello scudetto numero 20 e della terza Supercoppa Italiana consecutiva.

Due traguardi importanti, anzi storici, seppur di portata ovviamente differente. Se infatti il tricolore della seconda stella era un obiettivo tutt’altro che nascosto da tifosi e società, anche diventare la prima squadra capace di fare il tris di successi di fila in Supercoppa, meglio anche dei rivali storici della Juventus, ha inorgoglito non poco Simone Inzaghi e tutto l’ambiente.

Le delusioni arrivate da Coppa Italia, con l’eliminazione già agli ottavi contro il Bologna, e Champions League, ko allo stesso punto del torneo contro l’Atletico Madrid dopo i rigori, sono state ritenute semplici incidenti di percorso. Insomma, migliorare una rosa così forte era tutt’altro che semplice, ma i dirigenti ci sono comunque riusciti.

Definire di fatto già a maggio gli arrivi a parametro zero di Piotr Zielinski e di Mehdi Taremi, prima del significativo esborso per il nuovo vice Sommer, Josep Martinez, ha messo allora l’Inter in una posizione di privilegio sul mercato rispetto alla concorrenza. A tutto ciò va aggiunto il passaggio di proprietà avvenuto a fine maggio con Oaktree al posto di Suning e il successivo rimpasto societario, con la nomina di Beppe Marotta come nuovo presidente.

Inter, Inzaghi morde il freno: mercato bloccato, ma la stagione è alle porte

“Noi abbiamo fatto il nostro, ora tocca a voi”. Il messaggio mandato da Marotta e Ausilio a Juventus, Napoli e Milan, le teoriche avversarie nella corsa al prossimo scudetto, sembra quindi essere stato proprio questo. Se non fosse che sedersi sugli allori nel calcio e in particolare del mercato è sempre sconsigliato, anche se si dispone di una rosa fortissima, forse di quella migliore in assoluto.

Ecco allora che per Inzaghi l’estate sta trascorrendo all’insegna di un sottile filo d’inquietudine. Vuoi per quanto già fatto dalle concorrenti, vuoi per quanto l’Inter rischia di non riuscire a fare nelle ultime tre settimane di trattative. Il tecnico piacentino ha chiesto, più o meno a gran voce, un paio di innesti per completare l’opera. Il tempo passa e non si registrano novità. Anzi, le ultime notizie non inducono all’ottimismo.

Ausilio, Marotta, Antonello - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Ausilio, Marotta, Antonello – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Mercato Inter, decide il “triumvirato”: tutti i dettagli

Secondo quanto riportato dal portale specializzato ‘Calcio & Finanz’a, infatti, la promozione a presidente non è coincisa per Marotta con un effettivo aumento del potere decisionale. L’ex ad della Juventus non ha nascosto a inizio giugno la propria emozione per l’inattesa nomina, che tuttavia alla resa dei conti sembra essere soprattutto onorifica e non solo perché non avrebbe determinato nessun aumento di stipendio rispetto a quello già in essere come amministratore delegato. Già, perché secondo ‘C&F’, entrato in possesso dei documenti in consultazione esclusiva, buona parte delle operazioni di mercato dell’Inter devono comunque essere sottoposti alla volontà di un “triumvirato”.

Alejandro Cano e Katherine Ralph, consiglieri Oaktree, sono infatti in possesso di “tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, da esercitarsi a fuma congiunta. Per quanto attiene al mercato Marotta godrebbe di firma libera solo per spese inferiori ai 5 milioni. Per arrivare al tetto di 10 e 5 lordi per gli ingaggi serve invece quella congiunta del ds Ausilio. Per le quote di 20 per i trasferimenti e 10 lordi sugli ingaggi serve invece la firma dell’altro ad Alessandro Antonello. Scenario del quale era sicuramente a conoscenza Inzaghi, ma che spiega la necessità del club di chiudere operazioni in uscita prima di concentrarsi sui ritocchi tanto invocati dal tecnico.