Epurazione inglese: la Roma non lo vuole più I Contropartite e cash per chiudere la ‘partita’ sulla sponda dei Navigli
Prima di accogliere gli ultimi volti nuovi, in casa giallorossa bisogna pensare a cedere: asta inattesa per un big in uscita.
C’è un gioco, tra i tanti che il calciomercato estivo rende possibili tra una trattativa (a rilento…) e un’altra, che stuzzica particolarmente la curiosità dei tifosi, ma anche degli addetti ai lavori, consentendo di realizzare articoli curiosi e di riempire pagine dei quotidiani.
Stiamo parlando della composizione della formazione degli esuberi per ciascuna squadra. Che si tratti di top club o di squadre di medio livello, gli elenchi dei calciatori che non rientrano più nei piani tecnici sono numerosi e molto spesso illustri. Non si tratta di altro che di un’ulteriore riprova delle stranezze di questo mondo molto particolare che è il mercato del calcio.
Già, perché capita spesso che un giocatore non serva più anche dopo un solo anno dal suo acquisto. Dodici mesi prima, fuochi d’artificio e titoli a nove colonne per ufficializzazione e firma, poi può bastare un’annata negativa, per l’interessato e per la squadra, che già maturano i tempi per dirsi addio. Mica facile, però, perché una volta che un contratto è firmato…
Tra ammortamenti legati al prezzo del cartellino e il peso dell’ingaggio, non è un mistero che vendere per i dirigenti del calcio di oggi sia più difficile che acquistare. Ci si prova in tutti i modi, proponendo incentivi all’esodo o tentando di imbastire scambi con altre società, salvo alla fine doversi spesso arrendere proponendo rinnovi con spalmature d’ingaggio, nella speranza che la convivenza più o meno forzata porti benefici.
Roma, quanti esuberi! C’è quasi una squadra da piazzare
Una delle squadre di Serie A più indaffarate nel piazzare i propri esuberi è la Roma. Il ds Ghisolfi ha già regalato tre acquisti importanti a Daniele De Rossi, quelli di Le Fée, Soulé e Dovbyk, per quasi 90 milioni per i soli cartellini, e più di qualcos’altro resta da fare. Prima, però, c’è da pensare ad alleggerire la rosa, tanto sul piano numerico, quanto dal punto di vista degli ingaggi. I big da piazzare, stando a quanto riportato da ‘LaRom24.it’, sono almeno nove, quindi quasi in grado di comporre una formazione…
L’immaginaria linea difensiva potrebbe essere composta da Karsdorp e Zalewski sulle fasce con Smalling e Kumbulla centrali. Dei quattro solo l’italo-polacco non può essere considerato esubero a tutti gli effetti, ma neppure incedibile. Quanto al centrale inglese, la scelta è dettata dall’incertezza sulla sua condizioni dopo i tanti infortuni. A centrocampo ecco Darboe e Bove, mentre in attacco con Solbakken e Shomurodov c’è un top player in grado di scatenare un’inattesa asta…
Abraham-Roma verso l’addio: si profila un’asta a sorpresa
Il riferimento è ovviamente a Tammy Abraham. Il centravanti inglese è ancora a Trigoria, ma non sarà lui a fungere da vice Dovbyk. La sua cessione darà infatti respiro alle casse del club e finanzierà gli ultimi affari in entrata. Tuttavia dopo un’annata condizionata dal grave infortunio subito nel maggio 2023 non sarà facile incassare i 30 milioni preventivati.
“Dimenticato” dalle big inglesi, l’ex Chelsea ha comunque mercato in Italia. Il Milan ci pensa come alternativa a Morata perché il giocatore piace a Fonseca, ma attenzione alla concorrenza dell’Atalanta a caccia del sostituto dell’infortunato Scamacca. Ghisolfi e i Friedkin sognano l’asta, consci però di come la situazione dovrà venire definita il prima possibile…