Home » Il viaggio nel “Girona” dantesco della passione: “Non torno indietro, voglio solo lei”: retroscena Dovbyk, stava per saltare tutto

Il viaggio nel “Girona” dantesco della passione: “Non torno indietro, voglio solo lei”: retroscena Dovbyk, stava per saltare tutto

Girona - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Girona – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Un autentico proprio braccio di ferro ha infiammato il mercato: trattativa ai dettagli, la Serie A accoglie un top player.

Gli osservatori che segnalano i calciatori, i direttori sportivi che li vanno a vedere sul campo (o, come ormai è moda, si affidano agli algoritmi direttamente per la prima selezione) e poi prendono contatto con gli agenti per cercare di arrivare a un accordo sull’ingaggio. Poi arriva la chiamata al club venditore, che si trova con le spalle al muro.

La prassi del calciomercato moderno è ormai questa. Non sarà esattamente in linea con i regolamenti, ma avere in mano il sì del calciatore prescelto è un atout pressoché indispensabile per cercare di accorciare la trattativa tra club, per tradizione la parte più tormentata e potenzialmente più lunga in sede di calciomercato.

L’estate 2024 non ha rotto questa tradizione recente. Certo, non tutte le ciambelle riescono col buco, o almeno non nell’immediato. Si pensi alla Juventus, che ha da tempo un’intesa di massima con l’entourage di Teun Koopmeiners, ma che non è ancora riuscita neppure ad ammorbidire il muro altissimo eretto dall’Atalanta attorno al campione olandese.

Chi sorriderà, alla fine? Thiago Motta, pronto ad accogliere un giocatore perfetto per il proprio calcio, o Gian Piero Gasperini, pronto a fare ancora di Koop un punto di forza della Dea pronta per Supercoppa Europea e nuova Champions League? I casi simili sono molti altri, ma alcuni di essi si avviano ad un epilogo meno tormentato.

Roma, ecco il centravanti: Dovbyk vede solo giallorosso

Ne sa qualcosa la Roma, che è arrivata al traguardo nella non facile corsa al nuovo centravanti titolare. Non facile, ma neppure così difficile, almeno pensando alla storia recente. Un anno fa di questi tempi, infatti, a Trigoria doveva ancora sbarcare Romelu Lukaku, colui che, insieme ad Andrea Belotti, avrebbe dovuto raccogliere l’eredità dell’infortunato Tammy Abraham.

Meno di 12 mesi più tardi il belga appartiene già al passato e anzi il suo sostituto è nella Capitale. Si tratta di Artem Dovbyk, che ha ormai in testa solo la Roma. Per la società dei Friedkin e per mister De Rossi si tratta di un buon motivo d’orgoglio, dal momento che il capocannoniere dell’ultima Liga ha rifiutato il trasferimento all’Atletico Madrid.

Tifosi Roma - Foto Lapresse - Ilgiornaledellosport.net
Tifosi Roma – Foto Lapresse – Ilgiornaledellosport.net

Il Girona alza il tiro, la Roma non molla: De Rossi accoglie il nuovo 9

Non capita ormai più di frequente per il calcio italiano di spuntarla in una trattativa su una big del pallone internazionale come l’Atletico. Questa volta è andata proprio così e l’attaccante ucraino ha già informato a riguardo il proprio club, il Girona. L’unica ipotesi presa in considerazione dall’entourage di Artem è il trasferimento alla Roma. Mancava però l’ultimo passo.

Il Girona, infatti, storicamente legato da buoni rapporti con l’Atletico, ha alzato nuovamente la posta. L’ultima proposta della Roma, 34 milioni più 4 di bonus e il 10% sulla futura rivendita, non basta. Come riportato da Roberto Maida sul Corriere dello Sport, il ds giallorosso Ghisolfi ha però saputo trovare il bandolo della matassa:  32 milioni di euro più 6 di bonus e il 15% sulla futura rivendita. Dovbyk aveva da giorni l’accordo con la Roma sulla base di un quinquennale da 3,5 milioni netti, e aveva parlato al telefono con De Rossi e Dan Friedkin smaniando dalla voglia di salire sull’aereo direzione Italia. Ora è realtà.