Non se ne vogliono andare: Marotta e Ausilio spalancano le porte, ma se non si schiodano
Quando gli esuberi diventano un problema: la lunga lista degli “indesiderati” blocca il mercato in entrata dei campioni d’Italia.
Tema: come migliorare una squadra reduce da un campionato dominato e che 12 mesi prima aveva raggiunto la finale di Champions League, tenendo una media da scudetto nel girone di ritorno? Per lo svolgimento chiedere alla squadra mercato dell’Inter, abituata ormai da anni ad allestire rose di altissimo livello.
Il tutto senza poter disporre di mezzi economici infiniti. Da Suning a Oaktree, infatti, la situazione non è cambiata. Il mercato va chiuso in attivo o a saldo zero e il monte ingaggi non può subire impennate troppo significative. Tradotto: “Siamo già forti così, quindi vietato fare follie a meno che non vengano effettuate cessioni importanti”.
Dal giorno della conquista dello scudetto in casa nerazzurra hanno parlato in pochi. Vuoi per la tempesta societaria che è avvenuta poco dopo, con il passaggio di proprietà e il rimpasto all’interno del Cda, con la nomina di Beppe Marotta a presidente, vuoi perché Simone Inzaghi si è chiuso in un silenzio quanto mai emblematico, ma anche assordante.
Il tecnico piacentino è felice all’Inter ed è anche fresco di prolungamento fino al 2026, seppur un anno in meno rispetto a quanto avrebbe voluto il diretto interessato. Alla fine, però, a passare è sempre la linea della società. Un aspetto, questo, che non può che preoccupare Simone, dal momento che il suo punto di vista su ciò che manca alla rosa è piuttosto differente dal parere dei dirigenti.
Inter, nodo quinto attaccante: Inzaghi preme, la società prende tempo
La distonia si nota fin dalla primavera quando, interrogato sul tema, il ds Ausilio bocciò seccamente l’ipotesi del quinto attaccante. Il fronte offensivo dell’Inter resterà quello dello scorso anno con l’unica novità di Mehdi Taremi al posto di Alexis Sanchez. Per la delusione di Inzaghi, che da tempo batte con i propri dirigenti sulla necessità di avere in organico un’altra punta, ma con caratteristiche differenti.
Il profilo sarebbe anche già stato individuato dall’allenatore, ma tra vicende personali dell’interessato e costo del cartellino quello tra Albert Gudmundsson e l’Inter sembra al momento un matrimonio impossibile. Ecco allora che per mettere d’accordo tecnico e società servirebbe sfoltire l’organico. Uno scenario che sta per prendere forma, ma non alle condizioni volute dall’Inter.
Mercato Inter, gli esuberi bloccano le entrate: scoppia il caso Arnautovic
Nell’attuale prima linea dell’Inter ci sono infatti almeno tre esuberi: Marko Arnautovic, Joaquin Correa e Valentin Carboni, ai quali vanno aggiunti Eddie Salcedo e Martin Satriano, destinati ad un altro prestito. Anche Carboni sta per salutare la Pinetina, ma a sorpresa anch’egli in prestito. Dopo aver sognato un incasso da 35 milioni, infatti, Marotta si è arreso alla proposta del Marsiglia, quella di un prestito oneroso da 4 milioni con diritto di riscatto attorno ai 35.
Va da sé che così l’Inter non avrebbe la liquidità per agganciare un altro attaccante. Per riuscirci servirebbero gli addii di Arnautovic e Correa, oggi a bilancio per oltre 13 milioni complessivi di ingaggio. Tanti per due giocatori che non fanno parte del progetto, ma cederli non sarà facile. L’austriaco punta i piedi per restare, pur sapendo di rischiare di trovare pochissimo spazio. El Tucu invece vuole tornare alla Lazio, disposta però ad ingaggiarlo solo da svincolato. L’ipotesi rescissione con l’Inter è comunque attuale, permettendo ai nerazzurri di risparmiare sull’ingaggio.