Ne ho fumate 60 al giorno per lei, ma lo rifarei I Lo ha ammesso senza vergogna, e poi le ha fatto gli auguri per il compleanno: ne è ancora innamorato
Quello tra le sigarette e il mondo del pallone è da sempre un rapporto intenso e ricco di aneddoti: un big del calcio esce allo scoperto.
Il fumo fa male? Sì, ma non alla passione per il calcio. Quella tra le sigarette e il mondo del pallone è infatti un’attrazione quasi fatale, ma soprattutto mentale e quasi filosofica. Del resto si sta parlando di due “vizi” ovviamente di natura diversa, ma non privi di punti in comune.
Come un fumatore incallito fa fatica a staccarsi dalla propria “amata”, così il calcio può diventare per un tifoso una sorta di seconda pelle, qualcosa di morboso che rischia anche di trasformarsi in un “familiare” aggiunto, condizionando vita quotidiana e relazioni sociali del soggetto interessato e di coloro che gli vivono attorno.
Quando poi i due pianeti arrivano ad intrecciarsi, possono nascere racconti rimasti nella storia del calcio. Come dimenticare, infatti, il rapporto tra Manlio Scopigno e il fumo? Il mitico tecnico del Cagliari dello scudetto amava il fumo e non rimproverava, se non affidandosi a qualche guizzo di ironia, i propri giocatori che avevano una sigaretta per amica.
“Dà fastidio se fumo?” fu la spiazzante battuta con cui l’allenatore friulano si fece notare da un poker di giocatori del Cagliari immersi in una vera e propria nuvola di fumo mentre erano intenti a giocare a carte in piena notte alla vigilia di una partita chiave per la corsa allo scudetto contro la Juventus. Scenette impensabili per il calcio d’oggi.
Fumo & calcio: storia di due passioni intrecciate
Tanti altri sarebbero gli aneddoti che coinvolgono calcio e fumo. Anche Zdenek Zeman e Marcello Lippi, acerrimi rivali ai tempi in cui allenavano Roma e Juventus, erano uniti dall’amore per il fumo. Sigarette su sigarette per il boemo, il famoso sigaro toscano per il futuro ct campione del mondo.
Tutto (più o meno) bello, fino a quando non fu deciso di vietare agli allenatori di fumare in panchina. Un no estesosi ovviamente a tutti coloro che seguivano le partite delle proprie squadre dai bordi del campo, quindi dirigenti inclusi. Una saggia decisione per preservare la salute di chi non sa stare senza il tabacco. Non può però bastare una legge per avere la meglio sugli appassionati. Ne sa qualcosa Walter Sabatini, un altro affezionatissimo della sigaretta, che ha svelato un curioso retroscena.
Buon compleanno, Roma! Da Walter Sabatini auguri con retroscena
L’esperto dirigente perugino è stato tra i tanti che hanno rivolto all’As Roma gli auguri per i 97 anni del club giallorosso, fondato il 22 luglio 1927. Sabatini ha usato una Instagram Story, accompagnata da una foto che lo ritrae ai tempi della breve esperienza alla Roma da giocatore e poi durante quella, più lunga, da dirigente. Con questa didascalia:”Per lei ho fatto l’acrobata del calcio. Stress, viaggi con il fuso orario saltato. Fumavo 60 Marlboro al giorno. Mi sono giocato i polmoni. Ma rifarei ogni cosa. Auguri Magica”.
Una vera e propria dichiarazione d’amore, ma che inquieta per quanto riguarda la statistica sul numero delle sigarette quotidiane. Del resto, si sa, Sabatini vive il proprio mestiere con passione e il resto lo fa una città “divoratrice” come Roma. In giallorosso l’ex ds della Salenitana ha giocato nel ’76-77 e lavorato come dirigente tra il 2011 e il 2016. “Sono orgoglioso dei miei anni in giallorosso” ha concluso, lasciando l’impressione di un amore che arde ancora. A differenza di quello per il fumo, “spento” da ordini medici…