Mourinho, clamoroso dispetto alla Roma: se l’è portato in Turchia quando era tutto fatto I Ora DDR inizia a spazientirsi
Sei mesi dopo l’esonero il tecnico portoghese si prende un’inattesa rivincita: doccia fredda per i giallorossi, mercato in alto mare.
Esonerato un allenatore, se ne fa un altro? Sì, ma non ditelo alle tifoserie “orfane” di José Mourinho. Sul fatto che il tecnico portoghese abbia alle spalle gli anni migliori della carriera sono in tanti a concordare tra gli addetti ai lavori. Eppure il suo fascino mediatico e il suo spirito ammaliatore nei confronti dei tifosi sono immutati rispetto al passato.
La conferma arriva dall’esperienza avuta dallo Special One a Roma. Si è trattato di due anni e mezzo sofferti, durante i quali Mourinho ha dovuto digerire a fatica di non essere competitivo per la lotta scudetto. Il bilancio alla fine non è esaltante, al netto del trionfo in Conference League, con due qualificazioni alla Champions solo sfiorate.
Se però il punto di vista è quello dei tifosi giallorossi, l’idolo José è allo stesso livello, se non sopra, i tecnici che lo scudetto a Roma l’hanno portato veramente. Merito del carattere istrionico di Mou e di quel suo essere divisivo, oltre che del contesto particolare di una società che non si è potuta permettere grandi investimenti e ha una proprietà poco mediatica.
Mourinho ha quindi dovuto metterci la faccia nella buona e nella cattiva sorte, aspetto che lo ha trasformato in un vero e proprio “santone” per il popolo romanista. Al punto che l’esonero improvviso dello scorso gennaio è stato visto come un tradimento, da parte della società e dello stesso allenatore. Solo un altro idolo dei tifosi come Daniele De Rossi avrebbe potuto prendere il posto di Mou senza lasciare (troppi) rimpianti.
Mourinho-Roma, c’eravamo tanto amati: tutte le frecciate dello Special One
Oggi la carriera del portoghese è ripartita dal Fenerbahce. Nel club di Istanbul Mou potrà tornare a lottare per il vertice, eppure il traumatico addio alla Roma ha lasciato ferite visibili nelle frequenti frecciate lanciate dall’allenatore verso il proprio recente passato. “Io vorrei una struttura in cui devo fare solo l’allenatore perché è quello in cui sono bravo” una delle frasi-simbolo delle ultime settimane, riferita proprio alla necessità di essere multitask vissuta a Roma.
E ancora: “Non posso andare in club dove l’obiettivo è vincere il titolo solo per la mia storia”. Come dire: “alla Roma sono stato un parafulmine”, con la famiglia Friedkin come destinataria dell’allusione. Acqua passata però non macina più e oggi Mou e la Roma viaggiano su binari paralleli. O quasi, perché le strade si sono intrecciate sul mercato, con lo Special One ormai vicino dal beffare il proprio passato.
Delusione Roma, En-Nesyri va da Mou: spunta un nuovo obiettivo
Secondo quanto riportato dal giornalista spagnolo Máximo de la Cruz Ramírez, infatti, Youssef En-Nesyri, l’attaccante del Siviglia obiettivo della Roma, non approderà in giallorosso, bensì proprio al Fenerbahce. Dopo che il marocchino sembrava aver dato la priorità al club dei Friedkin, decisivo sarebbe stato proprio un contatto con Mourinho, che l’ha convinto a sbarcare ad Istanbul. L’accordo sarebbe stato trovato sulla base di un quadriennale da 6 milioni di euro a stagione.
Una cifra inavvicinabile per la Roma, pertanto ora manca solo l’intesa tra il Fenerbahce e il Siviglia, che chiedono 20 milioni. I giallorossi meditano, ma intanto studiano alternative. La più calda porta al canadese del Lille Jonathan David, vecchio obiettivo di altri club italiani come Milan e Napoli, ma soprattutto pallino del ds della Roma Ghisolfi, nonché profilo gradito a De Rossi, che inizia a guardare con preoccupazione ai giorni che passano senza che arrivino novità dal mercato in attacco. I giallorossi hanno già presentato due offerte, rifiutate dal Lille, ma una volta che En-Nesyri sarà definitivamente sfumato si prevedono nuovi contatti con i francesi. Mourinho si è preso una rivincita, ma la Roma non ha tempo per rimuginare. A De Rossi servono nuovi gol.