Juve, adesso è proprio finita: ha detto no a ben 7,5 milioni, dietro ci sono almeno due ‘squali’ supertitolati, ma serve il cash tonante
Via al nuovo corso dei bianconeri: l’emozione di Thiago Motta durante la presentazione e un addio doloroso che fa ancora discutere.
Il classico colpo di fulmine. Reciproco. Al quale bisognerà però dare seguito giorno dopo giorno e partita dopo partita, per dimostrare che l’amore scoppiato istantaneamente tra le parti non sia un fuoco di paglia, o meglio una fugace passione estiva, bensì un rapporto destinato a durare nel tempo e a dare soddisfazioni, leggi titoli.
Così può essere sintetizzato il primo impatto empatico che Thiago Motta ha avuto con l’ambiente della Juventus. E viceversa. Empatico è proprio la parola giusta, per usare un termine caro ad uno dei grandi maestri dell’italo-brasiliano giocatore, José Mourinho. Il collegamento con l’Inter del Triplete verrebbe spontaneo a tutti. Ma evidentemente non ai tifosi della Juventus.
L’ex centrocampista avversario della Vecchia Signora in tante battaglie sul campo, con la maglia del Genoa oltre a quella dei grandi rivali nerazzurri, viene oggi visto dal popolo bianconero “solo” come un allenatore di talento che ha tutte le caratteristiche per riportare la squadra ai piani altissimi del calcio italiano, dopo quattro stagioni vissute ai margini della lotta scudetto.
La presentazione ufficiale di Motta, avvenuta giovedì 18 luglio a ritiro già inoltrato, ha fatto trasparire l’emozione dell’ex regista della nazionale italiana, consapevole che confermare quanto fatto allo Spezia e soprattutto al Bologna non sarà semplice in un ambiente nel quale vincere magari non sarà da subito l’unica cosa che conta, ma alla lunga diventerà una necessità.
Adieu Juventus: Rabiot dice addio. Il freddo saluto di Motta e Giuntoli
Guai, però, a parlare di pressione: “Sento una grande responsabilità, ma non avverto pressioni” è stato infatti uno dei primi concetti che Thiago ha tenuto a specificare. Un ottimo punto di partenza, magari favorito anche dal lavoro già svolto dalla dirigenza in sede di mercato, in particolare a centrocampo. Gli innesti di Douglas Luiz e di Khephren Thuram daranno infatti da subito un volto nuovo alla mediana bianconera.
“I centrocampisti avranno un ruolo importante – ha aggiunto Motta – Per me devono difendere, attaccare, andare a contrasto e segnare”. Il ritratto dei nuovi arrivati e pure del sogno Koopmeiners. Ma anche di un fresco grande ex come Adrien Rabiot, il cui mancato rinnovo è ufficiale. Thiago, ex compagno del francese al PSG, e il Football Director Cristiano Giuntoli lo hanno salutato freddamente.
Rabiot, quale futuro? Tra Milan e top club internazionali
“Da amico gli auguro di essere felice” ha detto il tecnico. “Volevo ringraziare Rabiot. Il 30 giugno è scaduto il suo contratto e gli vogliamo augurare un felice futuro” è stato invece il saluto del dirigente. L’avventura di Adrien alla Juventus si conclude da svincolato in modo amaro dopo cinque stagioni di alti e bassi. Il silenzio-“dissenso” del giocatore, che ha preso tempo per un paio di mesi sulla proposta di rinnovo biennale proposta dal club a 7,5 milioni l’anno, ha amareggiato la tifoseria.
Addio alla possibilità di diventare una bandiera della Juventus e magari un giorno anche capitano, a favore di una nuova avventura avvolta però ancora nel mistero. Il sogno di Adrien e della madre-agente Veronique è sempre stata la Premier League, ma al momento non si registrano proposte. Bayern Monaco e il Real Madrid del mentore Ancelotti, che lo fece esordire al PSG, restano sullo sfondo, così come il Milan. I rossoneri non potrebbero salire sopra i 6,5 milioni di ingaggio, ma l’idea in Via Rossi c’è. La Juventus, intanto, ha voltato pagina.